Notizie Notizie Mondo Outlook azionario, L‘Europa trova il suo swing nel 2018

Outlook azionario, L‘Europa trova il suo swing nel 2018

27 Dicembre 2017 13:12

 

 

 

Fa riflettere ogni cittadino italiano il fatto che l’Europa sia una delle zone geografiche del mondo che ha saputo creare il maggior numero di posti lavori negli ultimi due anni, grazie all’accelerazione del PIL fino al 2,5% con cui si è tornati per la prima volta ai livelli di crescita economica pre-crisi. Come evidenziato dal significativo surplus commerciale, pari al 4,5% del PIL (che è doppio rispetto alle precedenti decadi), l’Europa ha attraversato negli ultimi cinque anni un periodo di grandi sforzi tesi al risparmio. E ora cresce, anche se qualche sua componente rimane indietro.

Utili societari da record

Come spiega Franz Weis, portfolio manager di Comgest, se i governi negli ultimi anni hanno dovuto far fronte al deficit fiscale, specialmente nella periferia, gli alti tassi di disoccupazione hanno messo in crisi la spesa dei consumatori e le società hanno mantenuto un cauto impiego della spesa per investimenti, sul fronte societario, il 2017 è stato il primo anno di crescita delle vendite aggregate dal 2012 e di una forte ripresa generale: il +6% segnato quest’anno rappresenta infatti la quarta migliore performance da inizio secolo.

Gli utili dei settori energetico, minerario e finanziario sono risaliti da livelli negativi record, e la crescita degli utili per azione in Europa è andata oltre il 20%, come largamente anticipato dalla forte rotazione verso titoli finanziari e ciclici alla fine del 2016”, aggiunge Weis.

Che cosa aspettarsi dal 2018?

Secondo lo strategist, l’azionario europeo è quindi un caso di investimento interessante per il prossimo anno.

“Anche se molte cause di incertezza politica si sono risolte nel corso del 2017, la Brexit rimarrà probabilmente un problema – dice Weis – Ma la rinnovata fiducia di società e consumatori sono indicatori di una crescita economica solida in Europa, spinta da fattori domestici e dalla ripresa dei Mercati Emergenti, diventati ormai significativi per l’export tanto europeo quanto statunitense”. Infatti, dopo dieci anni in cui gli utili hanno sempre deluso, le revisioni degli utili sono recentemente diventate positive. Ed è opinione diffusa che ci si possa aspettare un +10% nel 2018, un valore superiore alla media storica di lungo termine, mentre la valutazione, attualmente a 14,8 volte gli utili stimati dei prossimi dodici mesi, sembra ragionevole.

Uno sprint difensivo

Ma su quali asset investire? La sovraperfomance delle strategie growth rispetto a quelle value nel corso del 2017 è stata meno pronunciata in Europa rispetto al resto del mondo.

La significativa esposizione degli Stati Uniti e dei Mercati Emergenti sui principali titoli tecnologici statunitensi (FANG) e cinesi (BAT) e in generale sul settore tecnologico è stata il fattore principale della performance di questi mercati”, spiega Weis. Che conclude: “Di contro, l’onda positiva è stata più ampia in Europa: se questi titoli dovessero fare un passo indietro, l’azionario europeo potrebbe rivelarsi meno vulnerabile e più difensivo visto il ridotto legame tra la perfomance e questi titoli”.