Notizie Indici e quotazioni Borse Europa chiudono con prevalenza di segni positivi

Borse Europa chiudono con prevalenza di segni positivi

27 Febbraio 2024 17:41

Le principali borse europee terminano la seduta odierna in territorio positivo, mentre a Wall Street gli indici statunitensi procedono senza spunti.

Nel complesso, il sentiment sui mercati rimane cauto, in attesa dei dati chiave dei prossimi giorni sull’inflazione.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 28 febbraio 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,5%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta con un progresso dello 0,46% a 32.706,44 punti.

Positive anche il Dax tedesco (+0,7%) e il Cac40 francese (+0,2%) mentre arretra l’Ibex35 spagnolo (-0,2%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo sui finanziari con Saipem prima dei conti, Stmicroelectronics e Campari, quest’ultima dopo i risultati che evidenziano ricavi per 2,9 miliardi di euro e dividendi in aumento dell’8,3%.

Al contrario, i peggiori del listino sono Leonardo, che diffonderà la trimestrale nei prossimi giorni, Banco Bpm e Bper Banca.

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Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano in risalita al 3,89% e quello del Bund al 2,45%.

In Italia, intanto, prosegue il collocamento del Btp Valore, con una domanda ancora forte nel secondo giorno di collocamento.

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Forex e Commodity

Sul Forex il cambio euro/dollaro è stabile a 1,085 e il dollaro/yen si deprezza leggermente a 150,4 yen per dollaro.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent supera nuovamente quota 82 dollari al barile.

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L’agenda macro

Questa settimana conosceremo i dati più recenti sull’inflazione nelle economie dei G3. Si inizia oggi con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) di gennaio relativo al Giappone, che è aumentato del 2% su base annua a gennaio, superando le aspettative e sostenendo potenziali aumenti dei tassi in Giappone quest’anno.

Giovedì sarà la volta del deflatore dei consumi personali (PCE) degli Stati Uniti per il mese di gennaio e venerdì si conclude con le stime del CPI di febbraio per l’area euro.

Oggi, negli Usa, gli ordini di beni durevoli di gennaio sono diminuiti oltre le attese (-6,1%) e l’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board è crollato inaspettatamente a 106,7 punti.

Come spiegano gli analisti di Allianz Global Investors, “Sempre negli USA, per giovedì sono attesi il deflatore del PCE complessivo e core di gennaio, per il quale il mercato si aspetta una crescita mensile resiliente, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%. Tali dati saranno determinanti per capire quando la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi. In Giappone usciranno inoltre i dati di gennaio su vendite al dettaglio e produzione industriale.

Venerdì nell’Eurozona saranno pubblicate le stime per il CPI di febbraio, a nostro parere rilevanti per valutare i prossimi interventi sui tassi della Banca Centrale Europea. Negli USA sarà invece reso noto l’indice manifatturiero ISM di febbraio, che secondo il mercato resterà invariato a quota 49,1″. Venerdì infine verranno diffusi i Pmi cinesi.