Borse Europa iniziano prudenti la settimana. Oggi parla la Lagarde
Le principali borse europee iniziano la prima seduta della settimana poco mosse, dopo i guadagni dell’ultima ottava. Il focus degli operatori rimane sui dati macro e sulla banche centrali. Infatti in programma oggi pomeriggio l’audizione al Parlamento europeo di Christine Lagarde, presidente della Bce.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 26 febbraio 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 si trova dopo pochi minuti di scambi in ribasso dello 0,2%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib mostra al momento un calo dello 0,1% in area 32.600 punti.
Poco mossi il Dax tedesco (-0,1%), il Cac40 francese (-0,2%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,1%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare sui bancari con Leonardo, Banco Bpm e Banca Monte Paschi Siena.
Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto su Eni, Moncler e Mediobanca.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sul fronte obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano in discesa al 3,78% e quello del Bund al 2,36%. In Italia, parte oggi il collocamento del Btp Valore.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro scambia poco mosso in area 1,083, mentre il dollaro/yen staziona a 150,4 yen per dollaro.
Tra le materie prime, il petrolio Brent è sceso sotto gli 81 dollari al barile, in scia all’incertezza su domanda e offerta nei prossimi mesi.
L’agenda della settimana
Questa settimana conosceremo i dati più recenti sull’inflazione nelle economie dei G3. Si inizia domani con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) di gennaio relativo al Giappone, giovedì sarà la volta del deflatore dei consumi personali (PCE) degli Stati Uniti per il mese di gennaio e venerdì si conclude con le stime del CPI di febbraio per l’area euro.
Come spiegano gli analisti di Allianz Global Investors, “oggi conosceremo l’andamento delle vendite di case nuove negli USA a gennaio, per il quale il mercato si attende un incremento mensile del 2,4% dopo l’aumento dell’8% del mese precedente. Sarà inoltre pubblicato l’indice dell’attività manifatturiera USA della Federal Reserve di Dallas per il mese di febbraio, utile per valutare la recente robustezza del settore manifatturiero negli Stati Uniti.
Domani usciranno il CPI e CPI core del Giappone per il mese di gennaio, che daranno un’idea della resilienza delle pressioni sui prezzi in seno all’economia nazionale. Si tratta di dati molto importanti per fare congetture sulle tempistiche della normalizzazione della politica monetaria da parte della Banca del Giappone. Negli Stati Uniti sarà comunicato l’andamento mensile preliminare degli ordini di beni durevoli di gennaio, per il quale il mercato prevede un calo del 4% contro la crescita dello 0% del mese precedente. Conosceremo inoltre l’indice della fiducia dei consumatori USA del Conference Board per il mese di febbraio, che in base alle previsioni dovrebbe scendere di 0,1 punti percentuali (pp) a quota 114,7.
Sempre negli USA, per giovedì sono attesi il deflatore del PCE complessivo e core di gennaio, per il quale il mercato si aspetta una crescita mensile resiliente, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%. Tali dati saranno determinanti per capire quando la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi. In Giappone usciranno inoltre i dati di gennaio su vendite al dettaglio e produzione industriale.
Venerdì nell’Eurozona saranno pubblicate le stime per il CPI di febbraio, a nostro parere rilevanti per valutare i prossimi interventi sui tassi della Banca Centrale Europea. Negli USA sarà invece reso noto l’indice manifatturiero ISM di febbraio, che secondo il mercato resterà invariato a quota 49,1″.