UniCredit: completata fase 1 del progetto Fino, ceduti a Pimco e Fortress 17,7 miliardi di Npl
“Il peggio e passato e ora la barra è dritta!”, aveva dichiarato qualche settimana fa l’amministratore delegato di UniCredit Jean pierre Mustier, appena dopo essersi aggiudicato la palma di miglior banchiere dell’anno secondo l’autorevole società specializzata Euromoney.
Dalle parole ai fatti il passo è breve e questa mattina Unicredit ha annunciato di aver sottoscritto gli accordi definitivi attraverso i quali verrà ceduto un portafoglio di 17,7 miliardi di euro di crediti deteriorati ai fondi specializzati Pimco e Fortress.
Failure Is Not an Option
L’accordo – si legge nel comunicato dell’istituto – porta a compimento la fase 1 del progetto FINO (Failure Is Not an Option, ndr) che prevede il trasferimento dei veicoli cartolarizzati e il completamento con l’emissione dei titoli ABS, attesa entro la fine di luglio 2017, previo perfezionamento della registrazione dei veicoli di cartolarizzazione presso la Banca d’Italia e la sottoscrizione dei documenti della cartolarizzazione.
Durante la fase 2 del progetto FINO nella seconda metà dell’anno, UniCredit considererà l’eventuale assegnazione di rating pubblico ai titoli senior e mezzanini emessi nell’ambito della cartolarizzazione e la vendita della rimanente quota di UniCredit, per detenere meno del 20 per cento.
Quanto sopra, afferma Unicredit, risulta in linea con quanto dichiarato al “Capital Markets Day” il 13 dicembre 2016.
Nell’ambito di questo processo, UniCredit richiederà l’approvazione regolamentare legata al “Significant Risk Transfer” che incrementerebbe il CET1 ratio fully loaded di UniCredit di circa +10 punti base, sulla base delle stime del gruppo. Inoltre, come menzionato durante la presentazione dei risultati del primo trimestre 2017, si stima un impatto negativo di circa -40 punti base dovuto a pro-ciclicità e modelli.
La strada maestra è dunque tracciata e Mustier intende tirare dritto nella pulizia del bilancio dai crediti deteriorati per portare il NPE ratio (rapporto tra NPL e totale prestiti) intorno all’8%, circa 10 punti percentuali del 17,8% di fine marzo.
In tal senso i riflettori sono già puntati al 2 agosto, data nella quale la banca alzerà il velo sui conti del secondo trimestre dell’anno. Le stime di consenso rilevate da Bloomberg vedono ricavi per 4,68 miliardi per il periodo marzo-giugno e 400 milioni di utili netti. Fra gli analisti che seguono il titolo prevale l’ottimismo: 21 di questi suggerisce l’acquisto del titolo, 9 ne consiglia il mantenimento e soltanto 1 è posizionato sul Sell. Il target price medio è pari a 17,84 euro, una valutazione che incorpora il 4,8% di upside potenziale rispetto alle attuali quotazioni di mercato.
Oggi UniCredit scambia in moderato rialzo a Piazza Affari, dove il titolo mostra un rialzo frazionale dello 0,2% con il prezzo poco sopra i 17 euro per azione.