Notizie Notizie Italia Auto: prima metà dell’anno positiva nell’UE, Fca guadagna posizioni

Auto: prima metà dell’anno positiva nell’UE, Fca guadagna posizioni

14 Luglio 2017 09:32

Prima metà dell’anno con mercato auto ancora in buona salute nonostante il rallentamento di giugno complice la debolezza della Germania. I dati Acea  evidenziano immatricolazioni in Europa un totale di 1.491.003 unità, con un incremento del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2016. Il primo semestre si chiude con 8.210.921 immatricolazioni e con un incremento del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il mercato italiano che si conferma trainante nella UE con una crescita del 12,9% in giugno e dell’8,9% nel primo semestre. “L’ottimo risultato del mercato italiano – rimarca il Centro Studi Promotor – è dovuto al fatto che, dopo un drammatico calo delle immatricolazioni (nel 2013 -48% sui livelli ante-crisi), nel 2014 la tendenza si è invertita e il mercato ha fatto poi registrare crescite del 16% sia nel 2015 che nel 2016. Nel 2017 la domanda si mantiene tonica sostenuta soprattutto dagli acquisiti delle aziende che possono ancora beneficiare dei superammortamenti per le auto ad uso strumentale utilizzate direttamente o date in noleggio a breve o lungo termine”.

Fca: quota mercato sale al 6,9%
Indicazioni forti da Fca. Il gruppo italo-americano fa meglio della media del mercato: infatti con 106.700 immatricolazioni (UE + paesi aderenti EFTA) cresce del 7,9 per cento rispetto al +2,1 per cento del mercato. La quota di mercato di FCA è del 6,9 per cento, in crescita di 0,3 punti percentuali.
Anche nel progressivo annuo la crescita di FCA è stata migliore di quella del mercato. Le immatricolazioni di Fiat Chrysler Automobiles nel primo semestre dell’anno sono state 609.100, il 10,5 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2016, in un mercato cresciuto del 4,6 per cento.

Oltre al +12,8 per cento ottenuto in Italia, a giugno FCA è cresciuta del 2,6 per cento in Germania (dove il mercato ha chiuso in negativo, -3,5 per cento), del 6,7 per cento in Francia e del 3,1 per cento in Spagna.