Revisione indici: Ftse Mib non cambia pelle, confermate le 40 big

Il comitato tecnico di Ftse Italia Index Series ha annunciato la revisione ufficiale di giugno 2023 degli indici di riferimento di Piazza Affari, che diventerà efficace dal prossimo 19 giugno. Nessuna novità di rilievo sul Ftse Mib, il paniere principale della borsa di Milano. Ecco tutti i movimenti.
L’aggiornamento trimestrale degli indici
Per quanto riguarda il Ftse Mib, l’indice delle 40 società più importanti di Piazza Affari, non sono previsti nuovi ingressi né uscite. La lista di riserva aggiornata comprende ora Brunello Cucinelli, Buzzi, Reply e Saras.
Nessun nuovo membro nemmeno nel Ftse Italia Star, dal quale invece escono B&C Speakers, BB Biotech, Generalfinance, Irce, Ivs Group, Piovan, Revo Insurance e Saes Getters rsp, dopo aver fallito il test di liquidità necessario per rimanere nell’indice.
Tra le Mid Cap, si registrano l’entrata della neo quotata Eurogroup Laminations e la fuoriuscita di Dovalue (che retrocede nel Ftse Italia Small Cap).
Nell’indice All-Share (composto dalla somma dei panieri di Ftse Mib, Ftse Italia Mid Cap e Ftse Italia Small Cap) entrano Eurogroup Laminations e Olidata, recentemente tornata agli scambi dopo anni di sospensione. Escono invece Eukedos, Indel B e Next Re.
Revisione indici: come funziona
La serie FTSE Italia fornisce agli investitori un insieme ampio e completo di indici ponderati per la capitalizzazione, che misurano l’andamento delle società italiane quotate sui mercati MTA e MIV di Borsa Italiana. Gli indici sono stati creati per essere usati come benchmark e per la creazione di derivati, ETF, fondi passivi e prodotti strutturati.
La revisione trimestrale delle azioni che compongono ciascun indice ha luogo a marzo, giugno, settembre e dicembre di ogni anno. I cambiamenti diventano efficaci in seguito alla chiusura delle negoziazioni del terzo venerdì di marzo, giugno, settembre e dicembre.
Niente da fare per Brunello Cucinelli
La comunicazione giunta ieri ha parzialmente sorpreso alcuni analisti, che erano pronti ad accogliere Brunello Cucinelli tra le quaranta società più importanti di Piazza Affari, nel Ftse Mib.
Negli ultimi mesi, l’azienda del lusso ha beneficiato della riapertura dell’economia cinese, registrando nel primo trimestre dell’anno un fatturato in crescita di quasi il 35% su base annua, a 265 milioni di euro. Secondo alcuni esperti, Cucinelli avrebbe potuto prendere il posto di Erg, che ha riportato conti stabili nei primi tre mesi dell’anno, nonostante uno scenario di prezzi più penalizzante, e ha confermato la guidance per il full year 2023.
Ricordiamo che in occasione della precedente revisione, scattata dal 20 marzo, Mps aveva preso il posto di Buzzi nel Ftse Mib. L’indice, formato dalle 40 azioni con maggior liquidità e capitalizzazione del mercato italiano, pesa circa per l’80% della capitalizzazione di mercato di Piazza Affari. Ogni azione può avere un’incidenza massima del 15% e le azioni con un flottante minore o uguale al 5% sono escluse.
I requisiti per l’ingresso nel Ftse Italia Star
Come accennato sopra, anche l’ingresso nell’indice Ftse Italia Star prevede dei requisiti molto stringenti in termini di governance, trasparenza e liquidità.
Nello specifico, il flottante deve essere almeno pari al 35% e l’azienda deve presentare almeno tre bilanci certificati redatti secondo i principi contabili internazionali. La capitalizzazione di mercato deve essere compresa tra 40 milioni e un miliardo di euro e la società deve necessariamente avere un numero fissato di consiglieri indipendenti, un comitato per il controllo e i rischi, un comitato per la remunerazione e incentivi al top management.
L’azienda deve inoltre presentare obbligatoriamente i risultati annuali (entro 90 giorni dalla chiusura) e semestrali (entro 75 giorni), oltre ai resoconti intermedi di gestione del primo e del terzo trimestre entro 45 giorni.
I movimenti tra gli indici Pir
Si segnalano infine i cambiamenti relativi agli indici Pir. I Piani Individuali di Risparmio (Pir) sono stati introdotti nel 2016 per incentivare gli investimenti in PMI italiane non appartenenti al settore immobiliare attraverso agevolazioni fiscali ad hoc.
Gli investitori privati possono allocare in un conto PIR (gestito da banche, Sim, gestori di fondi comuni, assicurazioni) fino a 30mila euro all’anno, fino a un massimo di 150mila. Dopo cinque anni, gli importi investiti possono essere ritirati in piena esenzione dalla tassazione delle rendite finanziarie e delle plusvalenze. I conti PIR sono inoltre esclusi dalla tassazione sulle successioni.
Lanciati nel maggio 2017, gli indici FTSE Italia PIR sono stati disegnati con riferimento ai requisiti di diversificazione del portafoglio previsti dalla disciplina sui PIR.
Nel Pir Mid Small Cap entrano Eurogroup Laminations e Olidata ed escono Eukedos, Indel B e Next Re. Nel Pir Pmi All entrano Ecomembrane, Eurogroup Laminations, Olidata, Res, Reway Group, Valtecne ed escono Eukedos, Indel B e Next Re.
Con riferimento al Pir Pmi, entrano Autostrade Meridionali, Eurogroup Laminations, The Italian Sea Group ed escono Equita Group, Eurotech e Tessellis. Infine, nel Pir All Cap entrano Autostrade Meridionali, Eurogroup Laminations, The Italian Sea Group ed escono Equita Group, Eurotech e Tessellis.