Petrolio: Opec rivede al rialzo la stima sulla domanda e si prepara ad estendere i tagli
Salito di 11 percentuali nell’ultimo mese, e del doppio nel trimestre, oggi il petrolio non sta reagendo alle indicazioni rialziste in arrivo dall’Organizzazione dei Paesi esportatori di greggio (Opec). Nel suo report mensile, l’organizzazione con sede a Vienna ha rivisto al rialzo la view 2018 sulla domanda di greggio del Cartello a 33,42 milioni di barili giornalieri, +360 mila rispetto al dato precedente.
Inoltre, l’Opec ha rilevato che l’output di ottobre si è attestato a 32,59 milioni di barili, -150 mila rispetto al mese precedente. Il calo è riconducibile alla minore produzione in Iraq, Nigeria, Venezuela, Algeria e Iran.
Stando ai dati elaborati dall’agenzia Reuters, agli attuali livelli la “compliance” all’accordo sui tagli, al 98% a settembre, potrebbe aver superato la soglia dei 100 punti percentuali. “Gli elevati livelli di aderenza dei Paesi Opec e non…ha chiaramente giocato un ruolo chiave nel garantire la stabilità del mercato permettendogli di posizionarsi su un percorso maggiormente improntato alla sostenibilità”.
Agli attuali livelli, sottolinea l’Opec, nel 2018 il mercato petrolifero globale è destinato a registrare un deficit di offerta. “La crescita economica globale continua a registrare un trend rialzista diffuso e relativamente solido”, si legge nello studio, “e l’attuale fase congiunturale potrebbe ancora fornire un potenziale rialzista”. Nei pressi dei massimi da due anni, al momento il future con consegna gennaio quota a 63,5 dollari il barile.
Intanto il Ministro dell’Energia degli Emirati, Suhail al-Mazroui, ha detto di attendersi una proroga dei tagli nel meeting in calendario il 30 novembre. “Credo che l’Opec voglia continuare a fare ciò che è necessario per ribilanciare il mercato”, ha affermato al-Mazroui nel corso di una conferenza.
Il deal tra l’Opec e i maggiori produttori, Russia su tutti, per ridurre l’offerta globale di 1,8 milioni di barili giornalieri, è già stato esteso una volta e al momento la scadenza è fissata a marzo 2018. Nulla lascia pensare che non sarà rinnovato. Non a caso, il Ministro nel corso del suo intervento ha rilevato che nessun membro del Cartello ha finora avanzato l’ipotesi di interrompere le misure di stabilizzazione.
Stando alle indiscrezioni circolate finora, l’intesa dovrebbe essere estesa, non è certo se il 30 novembre o direttamente nei primi mesi del prossimo anno, a tutto il 2018. “Sono fiducioso sul raggiungimento di un accordo per garantire una stabilizzazione del mercato e maggiori investimenti”.