Notizie Notizie Mondo Mercati, Azionario prossimo alla fase speculativa se il ciclo Usa proseguirà

Mercati, Azionario prossimo alla fase speculativa se il ciclo Usa proseguirà

12 Febbraio 2018 13:35

 

 
 

È probabile che il ciclo economico negli Stati Uniti si estenderà fino al 2019, così da risultare il più lungo nella storia, e che l’inflazione troverà un livello di supporto e crescerà, ma modestamente. La tesi è espressa dal Team Multi Asset di BMO Global Asset Management, secondo il quale la Fed dovrebbe continuare ad aumentare i tassi gradualmente, salvo qualche shock, e continuare a ridurre il proprio bilancio.

Quanto al dollaro, poiché gli utili stanno aumentando e le opportunità di crescita si stanno ampliando a livello globale, potrebbe indebolirsi ulteriormente. “La volatilità dovrebbe quindi ripartire, la curva dei rendimenti appiattirsi ulteriormente e gli spread del credito ampliarsi rispetto ai livelli storicamente ridotti”, è il commento degli analisti di BMO.
 
Fase speculativa all’orizzonte

 

Ma quali saranno le implicazioni per i mercati azionari? “Sul mercato azionario si potrebbe addirittura entrare in una fase speculativa – dicono gli strategist – dove i mercati toro tendono a ridursi e la dispersione dei rendimenti ad aumentare”.
La maggior parte degli operatori che effettua un’attenta selezione dei titoli interpreta tutto ciò come un segnale positivo per una gestione attiva, ma è anche inusuale che una rotazione significativa e prolungata persista anche nelle ultime fasi di un rally di mercato.

Questo potrebbe ragionevolmente implicare che i precedenti vincitori diventino sempre più richiesti e le valutazioni si muovano verso livelli davvero eccessivi”, spiegano gli strategist. Che aggiungono: “Perciò, con una buona crescita, utili solidi e politiche monetarie ancora di supporto, forse la cosa di cui preoccuparsi maggiormente è la bassa volatilità e l’apparente mancanza di timore nei mercati”.

 

L’enigma della volatilità

Come spiegano gli analisti di BMO, ci sono ragioni strutturali per cui la volatilità è stata così bassa e una riduzione del flusso degli acquisiti da parte delle Banche centrali avrà un impatto sull’appetito al rischio: con queste premesse è possibile che si giunga a un modesto allargamento negli spread del credito.

Tutto questo avrà un impatto sulla propensione al rischio in senso più ampio e anche (potenzialmente) sul trend (in rallentamento) di allontanamento dai mercati azionari, dove le società riacquistano azioni spesso finanziate tramite l’emissione di credito – dicono gli strategist – Ancora una volta, ci sono pochi segnali di un comportamento euforico e ci vorrebbe un evento economico o geopolitico sorprendent che disturbi seriamente il mercato”.
 
Prove tecniche di correzione

 

Secondo gli analisti di BMO al momento ci sono molti segnali che indicano le valutazioni eccessive, la persistenza e la forza dei rendimenti azionari così come qualche segnale di eccesso (Bitcoin) come sintomatici di un mercato prossimo a una correzione significativa. “Nel 2018, ci aspettiamo un contesto scomodo dove la performance dei giganti della tecnologia accelererà ulteriormente in risposta ai fondamentali solidi e in miglioramento”, dicono gli strategist.

Ciononostante, il contesto fondamentale suggerisce una migliore performance in alcuni settori, come le banche, che dovrebbero beneficiare dei tassi in aumento, una migliore crescita, e profittabilità. “Sebbene non crediamo che sia ancora giunto il momento di ridurre il rischio, nel 2018 si dovrebbero vedere ulteriori segnali di progresso nel ciclo e tra un anno si potrebbe pensare (o assistere) a qualche segnale di pericolo, che porterà a cambiare approccio”, conclude il team di BMO.