Chiusura Borse oggi, 10 gennaio 2024: Europa debole in attesa del dato di domani sull’inflazione Usa
Chiusura poco tonica in Europa con tutti i principali listini che archiviano gli scambi della seduta infrasettimanale a segni misti intorno alla parità.
Intanto, in attesa del dato chiave di domani sull’inflazione Usa, mantengono la cautela anche i principali listini di Wall Street, con l’indice S&P 500 in leggero rialzo dello 0,14%.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 10 gennaio 2024
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 archivia gli scambi sulla parità, mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, registra un leggero rialzo dello 0,14% chiudendo così la seduta a 30.450 punti.
Deboli anche il Dax tedesco (+0,01%), ma anche l’Ibex35 spagnolo (+0,06%) e il Cac40 francese (-0,01%)
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Iveco Group e Finecobank. Bene anche Azimut e Unicredit.
Al contrario, vendite su Campari dopo il collocamento di nuove azioni e bond per finanziare l’acquisizione di Courvoiser. Deboli anche Saipem e Terna.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 3,83% e quello del Bund al 2,21%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro si mantiene sotto 1,10 e il dollaro/yen a quota 144.
Tra le materie prime, il Petrolio Brent recupera terreno dopo il calo della seduta precedente.
Intanto, occhi puntati anche sul prezzo del Bitcoin, con gli investitori che sono in attesa della decisione della Sec in merito all’ETF sul Bitcoin.
Occhi puntati sull’inflazione Usa
Domani sono attesi i numeri sull’inflazione Usa, con le attese che vedono un rialzo dal 3,1% al 3,3%, con un dato core in rallentamento dal 4% al 3,8%.
Questi dati contribuiranno a formulare le aspettative sulle prossime mosse della Fed, dopo che gli operatori, nell’ultima settimana (e in particolare dopo i dati sul mercato del lavoro Usa), hanno ridotto le scommesse sui tagli dei tassi di interesse già nelle prime riunioni nel 2024.