Borse Europa terminano contrastate. Il focus rimane sui dati macro
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Giornata contrastata per le principali borse europee, in un clima di attesa per gli appuntamenti chiave dei prossimi giorni.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 28 febbraio 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni piatto, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta con un calo dello 0,27% a 32.617,96 punti.
Positivo il Dax tedesco (+0,3%) e il Cac40 francese (+0,1%) mentre arretra l’Ibex35 spagnolo (-0,4%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Ferrari, Brunello Cucinelli e Banca Monte Paschi Siena.
Al contrario, i peggiori del listino sono Stmicroelectronics, Campari e Nexi.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano al 3,89% e quello del Bund al 2,46%.
In Italia, intanto, si è chiusa la terza giornata di collocamento del Btp Valore, con adesioni oltre 3 miliardi dopo gli 11 miliardi dei primi due giorni.
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Forex e Commodity
Sul Forex, cambio euro/dollaro poco mosso a 1,083 e dollaro/yen in rafforzamento a 150,75 yen per dollaro.
Tra le materie prime, il petrolio Brent oscilla intorno agli 82 dollari al barile, dopo i dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte statunitensi che hanno mostrato una crescita delle riserve di greggio.
Nel frattempo, prosegue senza sosta il rally del Bitcoin, che ha superato i 61.000 dollari.
L’agenda macro
Questa settimana conosceremo i dati più recenti sull’inflazione nelle economie dei G3. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) di gennaio relativo al Giappone è aumentato del 2% su base annua a gennaio, superando le aspettative e sostenendo potenziali aumenti dei tassi in Giappone quest’anno. Giovedì sarà la volta del deflatore dei consumi personali (PCE) degli Stati Uniti per il mese di gennaio e venerdì si conclude con le stime del CPI di febbraio per l’area euro.
In giornata sono stati diffusi i dati europei sulla fiducia economica, in calo a 95,4 punti a febbraio, mentre in Italia il sentiment dei consumatori è salito a 97 punti e quello delle imprese è sceso a 95,8 punti. La seconda lettura del Pil americano nel quarto trimestre ha rivisto la crescita dal 3,3% al 3,2% annualizzato, ma l’indice core trimestrale delle spese per consumi ha registrato un +2,1%, rispetto al +2% precedente.
Come spiegano gli analisti di Allianz Global Investors, “negli Usa, per giovedì sono attesi il deflatore del PCE complessivo e core di gennaio, per il quale il mercato si aspetta una crescita mensile resiliente, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%. Tali dati saranno determinanti per capire quando la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi. In Giappone usciranno inoltre i dati di gennaio su vendite al dettaglio e produzione industriale.
Venerdì nell’Eurozona saranno pubblicate le stime per il CPI di febbraio, a nostro parere rilevanti per valutare i prossimi interventi sui tassi della Banca Centrale Europea. Negli Usa sarà invece reso noto l’indice manifatturiero ISM di febbraio, che secondo il mercato resterà invariato a quota 49,1″. Venerdì infine verranno diffusi i Pmi cinesi.