Notizie Indici e quotazioni Borse Europa chiudono l’ottava in rialzo, Ftse Mib l’indice migliore

Borse Europa chiudono l’ottava in rialzo, Ftse Mib l’indice migliore

23 Febbraio 2024 17:41

Chiusura di seduta e di ottava in territorio positivo per le principali borse europee, con Piazza Affari che conquista la miglior performance.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 23 febbraio 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,3%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta con un progresso dell’1,07% a 32.700,92 punti.

Positivo anche sul Dax tedesco (+0,3%) e il Cac40 francese (+0,7%), mentre arretra l’Ibex35 spagnolo (-0,1%).

SEGUI: Indici di Borsa Mondiali

Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo sui finanziari con Banco Bpm e Mediobanca, in scia ai rumors di una possibile operazione di M&A con UniCredit che avrebbe riflessi anche su Generali Ass.

Al contrario, i peggiori del listino sono Campari, Stmicroelectronics e Finecobank.

SEGUI: Quotazioni titoli Piazza Affari

Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano in discesa al 3,79% e quello del Bund al 2,36%.

SEGUI: Valore Spread BTP/BUND 10 anni di oggi in tempo reale

Forex e Commodity

Sul Forex il cambio euro/dollaro scambia in area 1,083 e il dollaro/yen si attesta a 150,4 yen per dollaro.

SEGUI: Forex

Tra le materie prime, il petrolio Brent si riduce a circa 82 dollari al barile.

SEGUI: Materie Prime

Gli eventi di oggi

In giornata è stato diffuso l’indice Ifo tedesco, in miglioramento a 85,5 punti, oltre al sondaggio Bce sulle aspettative di inflazione a 12 mesi, in aumento al 3,3%, e a 3 anni, stabili al 2,5%.

Focus anche su un intervento di Isabel Schnabel, membro del Consiglio direttivo dell’Eurotower, che ha ribadito la prudenza sui tagli dei tassi e ha riconosciuto che lo spread italiano si trova su livelli bassi nonostante la politica monetaria restrittiva.

L’agenda della prossima settimana

La prossima settimana conosceremo i dati più recenti sull’inflazione nelle economie dei G3. Si inizia martedì con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) di gennaio relativo al Giappone, giovedì sarà la volta del deflatore dei consumi personali (PCE) degli Stati Uniti per il mese di gennaio e venerdì si conclude con le stime del CPI di febbraio per l’area euro.

Come spiegano gli analisti di Allianz Global Investors, “lunedì conosceremo l’andamento delle vendite di case nuove negli USA a gennaio, per il quale il mercato si attende un incremento mensile del 2,4% dopo l’aumento dell’8% del mese precedente. Sarà inoltre pubblicato l’indice dell’attività manifatturiera USA della Federal Reserve di Dallas per il mese di febbraio, utile per valutare la recente robustezza del settore manifatturiero negli Stati Uniti.

Martedì usciranno il CPI e CPI core del Giappone per il mese di gennaio, che daranno un’idea della resilienza delle pressioni sui prezzi in seno all’economia nazionale. Si tratta di dati molto importanti per fare congetture sulle tempistiche della normalizzazione della politica monetaria da parte della Banca del Giappone. Negli Stati Uniti sarà comunicato l’andamento mensile preliminare degli ordini di beni durevoli di gennaio, per il quale il mercato prevede un calo del 4% contro la crescita dello 0% del mese precedente. Conosceremo inoltre l’indice della fiducia dei consumatori USA del Conference Board per il mese di febbraio, che in base alle previsioni dovrebbe scendere di 0,1 punti percentuali (pp) a quota 114,7.

Sempre negli USA, per giovedì sono attesi il deflatore del PCE complessivo e core di gennaio, per il quale il mercato si aspetta una crescita mensile resiliente, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%. Tali dati saranno determinanti per capire quando la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi. In Giappone usciranno inoltre i dati di gennaio su vendite al dettaglio e produzione industriale.

Venerdì nell’Eurozona saranno pubblicate le stime per il CPI di febbraio, a nostro parere rilevanti per valutare i prossimi interventi sui tassi della Banca Centrale Europea. Negli USA sarà invece reso noto l’indice manifatturiero ISM di febbraio, che secondo il mercato resterà invariato a quota 49,1″.