Notizie Indici e quotazioni Borse Europa chiudono in rialzo, il focus rimane sui dati macro

Borse Europa chiudono in rialzo, il focus rimane sui dati macro

14 Febbraio 2024 17:44

Le principali borse europee chiudono la seduta odierna in territorio positivo, dopo i cali della vigilia innescati dall’inflazione Usa peggiore delle attese.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 14 febbraio 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,4%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta con un progresso dello 0,6% a 31.329,38 punti.

Positivi anche il Dax tedesco (+0,4%), il Cac40 francese (+0,7%) e l’Ibex35 spagnolo (piatto).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Leonardo, dopo le dichiarazioni della Nato secondo cui la maggior parte dei membri raggiungerà i target di spesa per la difesa. In evidenza anche Interpump Group in scia ai risultati e Nexi, che starebbe trattando con F2i per la rete interbancaria e avrebbe già rifiutato una prima offerta da 800 milioni.

Al contrario, i peggiori del listino sono Pirelli, Bper Banca e Saipem.

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Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano al 3,86% e quello del Bund al 2,35%, mentre i Treasury decennali Usa si attestano al 4,28%.

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Forex e Commodity

Sul Forex, il cambio euro/dollaro scambia poco sopra quota 1,07 e il dollaro/yen si rafforza ancora a 150,6 suscitando le preoccupazioni delle autorità giapponesi per la debolezza della valuta locale.

Tra le materie prime, il petrolio Brent oscilla in area 82,7 dollari al barile, dopo l’aumento delle scorte statunitensi di greggio superiore alle attese emerso dai dati settimanali dell’Eia.

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Focus sui dati macro

In giornata è stata diffusa la seconda lettura del Pil dell’eurozona relativo al quarto trimestre, stagnante su base trimestrale, come da attese.

Nel Regno Unito l’inflazione ha evidenziato una crescita annua stabile al 4% e un calo dello 0,6% tra dicembre e gennaio, meglio del consensus.

Nel frattempo, il vicepresidente della Bce De Guindos ha ribadito cautela sui tagli dei tassi, affermando che non bisogna cedere alle tentazione di procedere troppo presto.

I prossimi appuntamenti

Per quanto riguarda gli Usa la giornata di domani sarà importante, con i dati sulle vendite al dettaglio, la produzione industriale e la fiducia dei costruttori statunitensi. Venerdì in calendario l’indice dei prezzi alla produzione di gennaio e arriveranno anche i dati sulle aspettative sull’inflazione al consumo di febbraio, dall’Università del Michigan.

Dall’altra parte del mondo, ad attirare l’attenzione sarà il contesto della crescita europea. Per il Regno Unito, la pubblicazione dei dati preliminari del Pil del quarto trimestre del 2023 è prevista per domani. Altri importanti aggiornamenti saranno i dati sulla sulla bilancia commerciale (domani) dell’Eurozona.

Durante la settimana parleranno anche diversi banchieri centrali, sia Bce (domani la presidente Christine Lagarde) che Fed. Infine, ormai agli sgoccioli la stagione delle trimestrali negli Usa (almeno per ciò che riguarda le big cap, aspettando i conti di Nvidia il 21 febbraio) prosegue invece in Europa con diverse società italiane, tra cui Telecom Italia, Stellantis, Unipol ed Eni.