Notizie Indici e quotazioni Borse Europa chiudono all’insegna degli acquisti dopo i dati sull’inflazione Usa

Borse Europa chiudono all’insegna degli acquisti dopo i dati sull’inflazione Usa

Pubblicato 12 Marzo 2024 Aggiornato 13 Marzo 2024 17:43

Seduta positiva per le borse europee, sostenute nel pomeriggio anche dall’andamento tonico di Wall Street.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 12 marzo 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dell’1%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dell’1,32% a 33.753,12 punti.

Acquisti anche sul Dax tedesco (+1,1%), sul Cac40 francese (+1,1%) e sull’Ibex35 spagnolo (+0,5%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Banca Monte Paschi Siena, Bper Banca e Amplifon.

Al contrario, i peggiori del listino sono Iveco Group, Erg e Inwit.

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Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano al 3,6% e quello del Bund al 2,33%.

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Forex e Commodity

Sul Forex, cambio euro/dollaro poco mosso a 1,092 e dollaro/yen in rialzo a 147,7 yen per dollaro.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent oscilla fra 82 e 83 dollari al barile, dopo il rapporto mensile dell’Opec che ha confermato una crescita robusta della domanda nel 2024, pari a 2,2 milioni di barili al giorno.

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Bitcoin storna a 70.600 dollari.

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I dati sull’inflazione Usa

In giornata è stato diffuso il rapporto di febbraio sui prezzi al consumo degli Usa, che ha evidenziato una lieve accelerazione dell’inflazione. L’indice mostra una crescita del 3,2% su base annua, rispetto al 3,1% di gennaio, mentre il dato core ha rallentato meno del previsto, da 3,9% a 3,8%.

Numeri che nel complesso confermano la tesi prudente della Fed sui tagli dei tassi, togliendo qualche certezza a chi spera in una prima mossa nel meeting di giugno.

Oggi sono stati pubblicati anche i dati sul mercato del lavoro del Regno Unito, che ha mostrato segnali di raffreddamento nei tre mesi terminati a gennaio, con un tasso di disoccupazione in aumento dal 3,8% al 3,9% e una crescita dei salari settimanali medi in calo dal 5,8% al 5,6%.

L’agenda dei prossimi giorni è relativamente scarna, con i prezzi alla produzione, le vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori statunitensi.