Notizie Notizie Italia Banco Bpm: arriva l’accordo con Agos. Su Npl mandato a cda per cessioni sofferenze per 7,8 mld  

Banco Bpm: arriva l’accordo con Agos. Su Npl mandato a cda per cessioni sofferenze per 7,8 mld  

3 Dicembre 2018 09:25

 Banco Bpm tira dritto e mette a segno due importanti operazioni nel percorso di riorganizzazione e derisking. Una delle due, ampiamente anticipate dalla stampa la settimana scorsa, riguarda la riorganizzazione del credito al consumo, e si concretizza nella sottoscrizione di un protocollo d’intesa vincolante con il gruppo francese Crédit Agricole finalizzato a rafforzare la partnership nel settore del credito al consumo in Italia, con un contestuale effetto positivo di circa 80 punti base sui ratio patrimoniali del gruppo.Nel dettaglio, l’accordo prevede l’acquisizione di ProFamily da parte di Agos per 310 milioni di euro, previo perfezionamento di un’operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione che rimane controllata al 100% da Banco Bpm.

ProFamily avrà un accordo di distribuzione in esclusiva per 15 anni sulla rete commerciale del gruppo Banco Bpm con decorrenza dal perfezionamento dell’operazione. Nell’ambito dell’operazione, Banco Bpm manterrà l’attuale quota in Agos del 39% (61% Credit Agricole). L’operazione prevede la sottoscrizione di taluni accordi tra Banco Bpm, Crédit Agricole e Crédit Agricole Consumer Finance, che includono il patto parasociale, gli accordi di distribuzione e funding che riconfermano l’attuale partnership per i prossimi 15 anni.

Inoltre, le parti stanno valutando la possibilità di quotare Agos entro i prossimi 2 anni. “Nel contesto del rinnovo della partnership, Banco Bpm e Crédit Agricole hanno inoltre concordato di esplorare la possibile quotazione di Agos tramite un’offerta pubblica iniziale (Ipo) entro i prossimi 2 anni – si legge nella nota ufficiale -. Tale operazione fornisce maggiore flessibilità ad entrambi gli azionisti confermando e garantendo al tempo stesso il loro forte impegno per il futuro sviluppo della società. Nell’ambito dell’Ipo, Banco Bpm avrà l’opzione ma non l’obbligo di ridurre la propria partecipazione in Agos”.

Derisking, cessioni salgono a 18 mld
L’altra partita si gioca sul fronte dei Non performing loan (Npl). Un’operazione che prevede la prosecuzione della negoziazione in corso per la realizzazione di un’importante operazione di cessione di sofferenze che, in base alle offerte ricevute dai consorzi selezionati come potenziali investitori, permette al gruppo di accelerare ulteriormente il piano di dismissioni per un valore nominale fino a 7,8 miliardi, ben al di sopra dei 3,5 miliardi precedentemente previsti e con un impatto sul capitale in ogni caso inferiore ai benefici derivanti dalla riorganizzazione del credito al consumo.

Il consiglio di amministrazione di Banco Bpm ha passato al setaccio le offerte ricevute dai consorzi selezionati come potenziali investitori: ovvero Credito Fondiario e Elliot, DoBank, Fortress e Spaxs, e Prelios e Christofferson Robb & Company. Adesso spetterà all’a.d. Giuseppe Castagna che, stando al mandato attribuito dal cda, dovrà proseguire nella negoziazione “con i tre potenziali investitori dei migliori termini e condizioni” per un’operazione che includa congiuntamente la cessione di un portafoglio di sofferenze, fino all’ammontare totale indicato, e la creazione di una servicing platform in partnership con l’investitore che sarà selezionato. All’esito della negoziazione sarà convocato un board per l’approvazione dell’operazione.
Salgono così a 18 miliardi di euro le cessioni di crediti in sofferenza effettuate in due anni. “La svolta serve anche a invertire le incertezze degli investitori – si legge su “Il Sole 24 ore” – che per l’elevato stock di Npl temevano che Banco Bpm sdovesse procedere a un aumento di capitale“.

Gli annunci (arrivati venerdì sera a mercati chiusi) sono stati accolti positivamente stamattina a Piazza Affari, dove il titolo Banco Bpm nelle primissime battute non fa prezzo per eccesso di rialzo (+5%). Banco Bpm incassa anche la promozione di Equita che ne consiglia l’acquisto. “Con la cessione dei 7,8 miliardi a CET invariato il profilo di rischio di Banco Bpm diventa simile a Ubi e Bper che trattano a premio del 25%. Banco Bpm dovrebbe beneficiare del venir meno dei timori legati al rischio aumento di capitale visto che è riuscita ad autofinanziare – in 6 mesi – cessioni per 13bn di NPL (-53%)”, commenta Equita Sim che ha alzato il rating a buy, con un target price che è salito del 20% a 2,9 euro “per tener conto del minor costo del derisking”.