Notizie Dati Bilancio Italia Eni: risultati penalizzati dal Covid, produzione giù del 10%. Previsto rimbalzo della domanda nel 2021

Eni: risultati penalizzati dal Covid, produzione giù del 10%. Previsto rimbalzo della domanda nel 2021

28 Ottobre 2020 14:32

Il Covid pesa sui risultati di Eni che chiude il terzo trimestre in rosso. Più profondo del previsto. Nonostante il rimbalzo della performance rispetto ai mesi del lockdown, i conti del colosso petrolifero italiano risentono della pandemia da coronavirus che continua a soffocare la domanda di carburante, erodendo i margini di raffinazione. Con le prospettive ancora incerte sulla domanda e le preoccupazioni sui contagi, Eni scambia a Piazza Affari sui livelli più bassi dagli anni ’90. L’azione oggi è finita sotto la soglia dei 6 euro per la prima volta dal 1996.

Nel periodo luglio-settembre, Eni ha registrato un utile operativo adjusted di 537 milioni, in miglioramento rispetto alla perdita del secondo trimestre (+1 miliardo), ma in calo del 75% nel confronto anno su anno, a causa degli effetti della pandemia. Tuttavia, il risultato è migliore delle aspettative ferme a 132,1 milioni. A deludere è però il risultato netto, negativo per 503 milioni di euro, rispetto ai +523 milioni dell’anno prima (ma in deciso miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti, quando la crisi del virus ha fatto precipitare i prezzi del greggio). Su base adjusted, il rosso è di 153 milioni, peggio del -123,8 milioni attesi dagli analisti. La produzione di petrolio e gas di Eni è stata in media di 1,7 milioni di barili al giorno nel trimestre, in calo del 10% (consensus 1,72 milioni di barili).

“In un contesto di mercato che rimane molto difficile, stiamo contenendo con successo gli impatti negativi di questa crisi e progredendo nella nostra strategia di decarbonizzazione”, ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.

Guardando al futuro, l’outlook del quarto trimestre 2020 conferma i trend registrati nel trimestre appena concluso. E quindi anche gli ultimi tre mesi del 2020 rimarranno caratterizzati da una elevata volatilità dei prezzi delle commodity energetiche a causa delle incertezze e della irregolarità della ripresa. Alla luce di questo contesto, è prevista per il 2020 una ottimizzazione degli investimenti per 2,6 miliardi (per un taglio complessivo del 35% rispetto ai piani originari) e dei costi per 1,4 miliardi. Nel 2021 programmata una riduzione dei costi di 1,4 miliardi e degli investimenti di 2,4 miliardi.

Il gruppo non esclude “possibili rischi di downside”. Il mercato petrolifero, specifica Eni, continua a essere caratterizzato da deboli fondamentali a causa dell’eccesso di offerta, elevato livello delle scorte e scarsa dinamica della domanda penalizzata dalla complessa situazione della pandemia Covid-19 con forti ripercussioni sull’attività economica, il commercio e gli spostamenti delle persone. La società ha così posto il target produttivo 2020 all’interno del range 1,72-1,74 milioni di barili al giorno. Ma per il 2021, Eni si aspetta un rimbalzo della domanda energetica con un profilo di produzione atteso nel 2023 a circa 2 milioni di barili al giorno.