Notizie Notizie Italia Descalzi (Eni): niente esuberi e avanti con taglio 80% emissioni entro 2050

Descalzi (Eni): niente esuberi e avanti con taglio 80% emissioni entro 2050

10 Giugno 2020 10:22

“Pensavamo che il risveglio dell’economia arrivasse a fine giugno, già adesso vediamo una confortante ripresa”. E’ ottimista il CEO di Eni Claudio Descalzi che nel corso di un’intervista al Corriere della Sera CEO ha parlato a tutto campo della energy transition e della condizione di ENI in questo periodo di calo del prezzo del greggio e della domanda di carburanti.

Il piano di energy transition di Eni

“Il prezzo del petrolio attorno ai 40 dollari al barile è un indicatore. Un livello che però fa seguito ai minimi da 19 dollari. Non sbagliavamo quando nel 2014 decidemmo di cambiare strategia puntando ad attutire il più possibile gli effetti della volatilità, del su e giù dei prezzi. Perché, vede, l’energia per un Paese come il nostro ma anche per l’Europa è al cuore dell’economia” ha affermato Descalzi. Il piano di transizione energetica, continua il CEO, punta – fra gli altri aspetti – a ridurre l’impronta carbonica tramite prodotti blu, elettricità blu, idrogeno blu, CCUS, economia circolare sui rifiuti (organici e plastica) per essere valorizzati con progetti WTF (waste-to-fuel) e WTE (waste-to-energy) e il biometano da agricoltura è un esempio di prodotto in sviluppo;

La produzione di idrocarburi è attesa crescere fino al 2025 per poi iniziare un progressivo declino a favore del processo di energy transition e nonostante le difficoltà del periodo, il piano di ENI prosegue e non avrebbe bisogno di drastiche riduzioni di personale come quella appena annunciata da BP con un taglio da 10 mila dipendenti. “Edesso cambiamo ancora. Se vogliamo come ci siamo impegnati a tagliare dell’80% le emissioni assolute nette entro il 2050, abbiamo bisogno di un vestito diverso» afferma Descalzi. Secondo gli analisti di Equita, che assegnano al titolo rating BUY, il sentiment dei messaggi appare positivo per quel che riguarda la ripresa della situazione della domanda e l’assenza di piani per ridurre il personale come hanno già messo in campo da altri player nel settore.