News Notizie Dati Macroeconomici Pil Usa più forte del previsto: +2,9% in IV trimestre. Un problema ‘tassi’ per la Fed di Powell?

Pil Usa più forte del previsto: +2,9% in IV trimestre. Un problema ‘tassi’ per la Fed di Powell?

26 Gennaio 2023 14:46

L’economia Usa marcia a un ritmo più spedito delle attese, il che fa scattare nuovi dubbi sulle intenzioni della Fed.

Nel quarto trimestre del 2022, il Pil americano è salito al tasso annualizzato del 2,9%, oltre il +2,6% atteso dal consensus degli analisti.

L’economia degli States non sembra star rallentando in misura significativa: e questo potrebbe essere un problema per la Fed di Jerome Powell, che non ha lasciato dubbi sulla sua intenzione di frenare in modo importante i fondamentali dell’economia, in modo da poter rallentare anche la corsa dell’inflazione.

Indicazioni positive dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti sono arrivate anche con la pubblicazione delle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, scese di 6.000 unità, a quota 186.000. L’ennesima conferma della solidità del mercato del lavoro Usa.

Questi numeri sono cruciali per anticipare l’esito dell’imminente riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed.

La riunione prenderà il via il prossimo martedì 31 gennaio, per concludersi con l’annuncio sui tassi nella giornata di mercoledì 1° febbraio.

I mercati prevedono un ulteriore rialzo dei tassi sui fed funds da parte di Jerome Powell & Co. di 25 o 50 punti base, a conferma della battaglia contro l’inflazione che la banca centrale americana continua a portare avanti.

Quella appena diramato dal dipartimento del Commercio Usa è la lettura preliminare del Pil, che sarà seguita da due revisioni.

La crescita segna un rallentamento rispetto al terzo trimestre del 2022, quando il Pil era cresciuto al ritmo del 3,2%.

Esaminando il dato, emerge che le spese per consumi sono salite nel quarto trimestre del 2022 del 2,1%, a un tasso inferiore rispetto al +2,3% del terzo trimestre.

Meglio invece le spese dei consumatori per i beni durevoli, avanzate dello 0,5%, rispetto alla flessione precedente dello 0,8%.

Le vendite finali sono cresciute invece di appena l’1,4%, rispetto al +4,5% del trimestre precedente.

Il Core PCE – parametro preferito dalla Federal Reserve per monitorare il trend dell’inflazione – è aumentato del 3,9%, poco al di sotto del +4% stimato.

Evidente il peggioramento delle esportazioni (-1,3% rispetto al +14,6% del terzo trimestre), mentre le importazioni hanno ridotto il calo del -7,3% al -4,6%.