Finale sopra la parità per Piazza Affari (+0,15%) trainata dalle banche
Seduta incerta per le borse europee e per Piazza Affari, che chiude in territorio lievemente positivo. Il Ftse Mib, che aveva aperto le contrattazioni in ribasso, termina in frazionale rialzo (+0,15%) a 23.718 punti, sostenuto dalle banche.
Acquisti soprattutto su Bper (+4,5%), Banco Bpm (+4,1%), Unicredit (+4%) e Intesa (+2%), spinte dalle scommesse di tassi più elevati a livello mondiale, situazione che di norma aumenta la redditività delle banche, facendo salire i margini di interesse. In calo invece Campari (-3,2%), Diasorin (-2,8%) e Iveco (-2,45%).
Spread Btp/Bund poco mosso a circa 215 punti base, in un contesto di rialzi generalizzati dei rendimenti con il Btp al 4,46%.
L’evento del giorno è stata la mossa a sorpresa della Bank of Japan, che ha annunciato un adeguamento della sua politica di controllo della curva dei tassi. In particolare, la BoJ allargherà la forchetta di oscillazione dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi a 10 anni, dall’attuale range compreso tra il -0,25% e lo 0,25%, alla nuova banda tra -0,5% e +0,5%.
Una mossa che ha alimentato i timori di una BOJ pronta ad abbandonare la sua politica monetaria ultra-accomodante, a dispetto delle rassicurazioni di Kuroda, che ha tra l’altro rafforzato anche il QE-Quantitative easing.
A Wall Street, viaggiano contrastati Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, mentre gli operatori continuano a valutare la minaccia di una recessione negli Usa e nel mondo e le speranze di assistere a un rally natalizio si affievoliscono.
Nei prossimi giorni l’attenzione si focalizzerà su alcuni dati macro, tra cui il Pil Usa, che forniranno indicazioni sullo stato di salute dell’economia statunitense. Eventuali segnali di indebolimento consentirebbero potenzialmente alla Fed un maggior margine di manovra nella sua campagna di inasprimento. Intanto i dati odierni hanno mostrato che la costruzione di nuove case ha continuato a diminuire a novembre e i permessi sono crollati.