Unicredit: Orcel spinge il titolo sui massimi da 7 anni
Quarta seduta consecutiva di rialzi per il titolo Unicredit (+2,5% in area 20,4 euro), che si riporta sui massimi dal 2016. A spingere le quotazioni del titolo hanno contribuito le parole del Ceo Andrea Orcel sull’andamento del business e sulle prospettive per il futuro. Ecco le principali indicazioni offerte dal Ceo e le valutazioni degli analisti in merito.
L’Ad Orcel: “Secondo trimestre simile al 1Q”
Orcel è intervenuto all’annuale CEO Conference di Mediobanca, a Milano, sottolineando che le dinamiche del secondo trimestre, che sta per concludersi, sono state simili a quelle del primo, chiuso con risultati superiori alle attese e con un miglioramento della guidance per il full year 2023, prevedendo un utile netto di oltre 6,5 miliardi (da 5,6 mld precedenti).
Il tutto, malgrado un contesto generale che penalizza l’andamento delle commissioni. L’Ad ha invece espresso fiducia sulla capacità di contenere i costi operativi, malgrado l’impatto dell’inflazione che impone una certa cautela, e di limitare il Cost of Risk (un indicatore chiave della rischiosità degli attivi della banca, calcolato come rapporto tra fondo rischi su crediti e attivi ponderati in base al rischio di credito).
Il Ceo: “Prospettive positive fino a 2025”
Interessanti anche le considerazioni in merito alla seconda metà del 2023 e ai due anni successivi. Per quanto riguarda il prosieguo dell’anno, il manager riscontra segnali “più positivi di quanto non fossero in passato, anche per quanto riguarda il costo medio del rischio”.
Malgrado la prudenza sui costi, la redditività è attesa su livelli eccellenti, con risultati altrettanto positivi o persino migliori tra il 2024 e il 2025. Secondo Orcel, la banca potrà remunerare gli investitori al ritmo attuale nei due anni a venire, dopodiché valuterà la convenienza dei piani di riacquisto di azioni proprie.
Equita: “Dichiarazioni Orcel confermano visibilità su target 2023 Unicredit”
Secondo gli analisti di Equita Sim, le dichiarazioni di Orcel sono “particolarmente supportive sullo sviluppo del business e sulle prospettive della banca anche per i prossimi anni”. Oltre a quanto già sottolineato, gli esperti pongono l’accento su alcuni altri aspetti.
Con riferimento al Cost of Risk (CoR), specificano che secondo Orcel la banca è “nella condizione di battere la guidance di CoR di 30-35bps (rispetto alla stima di 30bps di Equita)”. Sulla base delle stime della Sim “per ogni 5bps in meno di CoR, l’impatto positivo sulla bottom line è del 2% circa”.
Per quanto riguarda la distribuzione del capitale, che prevede un target di distribuzione 2023 ad almeno 5,75 miliardi, pari al 15% della market cap di Unicredit, “è vista come sostenibile e permetterà quindi di battere il target di piano di una remunerazione complessiva di oltre 16 miliardi”.
Dal punto di vista dell’M&A “non sono state escluse operazioni bolt-on anche al di fuori dell’Italia, in paesi dove Unicredit è in grado di fare scala e aumentare la propria redditività”. Secondo rumors, Unicredit sarebbe in corsa per un’operazione da 300-400 milioni in Romania, per accaparrarsi la controllata locale di Otp. Ricordiamo che nei giorni scorsi il Ceo ha escluso per il momento operazioni di aggregazione nel mondo bancario italiano.
Nel complesso, per Equita, “le indicazioni di Orcel danno ulteriore visibilità sulla capacità della banca di conseguire, se non superare, i target 2023, oltre a confermare la fiducia del management nella capacità di sostenere, nell’attuale contesto di mercato, livelli di redditività e distribuzione elevati.” Alla luce di ciò, la Sim conferma il giudizio BUY con target price 24,5 euro.
Presto al via la seconda tranche del piano di buyback
Ricordiamo che ieri UniCredit ha definito le modalità per l’esecuzione della seconda tranche del piano di buyback 2022 (da 1 miliardo di euro), che prenderà il via immediatamente dopo la conclusione della prima (da 2,34 mld), prevista entro la fine di giugno.
Le azioni UniCredit che verranno acquisite nell’ambito della seconda tranche del programma di buy-back 2022 verranno annullate. Questo consente di incrementare la remunerazione degli azionisti e sostenere il prezzo del titolo (poiché si riduce il numero di azioni in circolazione), aumentando il “price to book value”. In questo modo il valore di mercato, attualmente a sconto, tende ad allinearsi al valore contabile del patrimonio netto. Diminuendo le azioni in circolazione crescono anche utili e dividendi per azione.
I giudizi degli analisti su Unicredit
Gli analisti hanno complessivamente confermato la visione positiva sul titolo alla luce delle dichiarazioni di Orcel e degli sviluppi sul piano di riacquisto di azioni proprie.
La panoramica dei giudizi raccolti da Bloomberg comprende 26 Buy e 3 Hold, mentre nessun esperto consiglia la vendita.
Il target price medio tra i 25 studi più aggiornati è pari a 25,72 euro, con un rendimento potenziale di oltre il 25% rispetto ai corsi attuali.