Notizie Notizie Italia Banche italiane: Orcel spegne speculazioni su M&A. Il parere degli analisti

Banche italiane: Orcel spegne speculazioni su M&A. Il parere degli analisti

14 Giugno 2023 12:54

Nessuna operazione di M&A (merger & Acquisition) in vista per il momento per il mondo bancario italiano. Perché? La motivazione è che non ci sono le condizioni. A riaccendere il tema e a spegnere l’entusiasmo di alcuni è stato l‘amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel. Il palco è quello del Congresso  del sindacato bancario Fabi, dal quale Orcel ha raffreddato le speculazioni che circolate nell’ultimo periodo circa il consolidamento del settore bancario tricolore. Al momento, ha ribadito il ceo della banca di Piazza Gae Aulenti, non ci sono né le condizioni né le intenzioni per l`M&A, anche alla luce di concambi che ad oggi non sono giudicati adeguati.

Le parole e la posizione di Orcel

Orcel
Andrea Orcel, chief executive officer of UniCredit SpA, speaks at the Bloomberg New Economy Gateway Europe conference near Dublin, Ireland, on Wednesday, April 19, 2023. The conference is focusing on the theme of “Reglobalization” exploring the forces transforming trade and industry, from banking to aviation and energy to semiconductors. Photographer: Paulo Nunes dos Santos/Bloomberg via Getty Images

Non sono parole nuove quelle di Andrea Orcel, ceo di UniCredit, che da tempo predica prudenza sul fronte del risiko bancario. Un nuovo chiaro messaggio scandito ieri e che è arrivato dritto a chi nell’ultimo periodo ha più volteparlato della creazione di terzo polo bancario (auspicato anche dal Governo Meloni): ovvero Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps).

In questo momento ogni banca italiana ha la sua strategia e questo non permette operazioni di acquisizioni o fusioni. Non ci sono né i numeri né le intenzioni”, ha dichiarato il manager. Con una precisazione: “Noi, abbiamo sempre detto che l’M&A è un acceleratore della nostra strategia. Stiamo ampliando la nostra rete e se facciamo M&A acceleriamo questo processo”. Il messaggio di Orcel parte da una considerazione e analisi precisa del settore. Guadando alle prospettive del settore, il ceo si attende una contrazione dei ricavi e un aumento del costo del rischio, quando i tassi di interesse si stabilizzeranno per poi scendere al 2,5-3%.

Orcel è poi tornato sull’affaire Mps che non è andato in porto. “Erano e sono due reti complementari. Avrebbe funzionato alle condizioni giuste”. Non è certo un mistero, però, che  Mps voglia convolare a nozze. Ma nelle ultime settimane le dichiarazioni di Bper e Unipol non sono andate nella direzione opposta a quella di Siena. Anzi, ieri Carlo Cimbri, alla guida del gruppo Unipol, ha confermato la posizione di Bper. Nei panni di primo azionista dell’istituto bancario emiliano ha definito “stucchevole e irrispettoso” l’affannarsi intorno al destino di Mps. Cimbri ha infine puntualizzato: “Mps ha un bravo amministratore, che conosco e stimo, che è alla ricerca di stabile redditività e diventa stucchevole questo continuo affannarsi sul Monte che ha i suoi azionisti e saranno loro a determinare la sua strada”, ha precisato Cimbri.

Il parere degli analisti dopo le dichiarazioni di Orcel: Equita e Intesa Sanpaolo

“Queste dichiarazioni sono coerenti con quanto dichiarato dallo stesso Orcel nelle settimane passate e a nostro avviso riducono, almeno ne breve termine, l’appeal speculativo relativo sia a Banco BPM che a Mps, viste come due possibili target di UniCredit”, scrivono gli analisti di Equita, all’indomani delle dichiarazioni di Orcel. “Orcel ha inoltre ribadito un approccio prudente in merito alle prospettive del settore – spiegano ancora dalla sim milanese – alla luce di una possibile riduzione dei tassi e delle incertezze in merito all’evoluzione del costo del rischio”.

“I commenti di Orcel raffreddano le speculazioni per un rapido riavvio del processo di consolidamento”, commentano gli esperti di Intesa Sanpaolo che in ogni caso ritengono “necessario un consolidamento del settore bancario“, soprattutto nell’ottica di ridurre i costi e migliorare il processo di digitalizzazione. Ma con una puntualizzazione: “condividiamo l’opinione di Orcel secondo cui, nello scenario attuale, non vi è alcuna urgenza (nemmeno per Mps): riteniamo che il consolidamento possa riprendere nei prossimi anni“.

Banche italiane, l’analisi di Kairos

“Banche italiane: ancora opportunità, ma fino a quando?”. Questo il titolo dell’ultima rubrica mensile “Italian Times”, a cura di Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos. L’esperto ha posto l’accento sul tema delle banche, facendo un bilancio dei risultati riportati nel primo trimestre dagli istituti di credito europei che hanno annunciato utili superiori alle attese, confermando le aspettative. Il trend positivo è legato al fatto che il rialzo dei tassi degli ultimi mesi si sia tradotto finora solo in un repricing delle attività bancarie, ma non in un parallelo incremento della remunerazione dei depositi. Secondo l’analisi di Trabattoni, da qui in poi l’approccio nei confronti delle banche è inevitabilmente destinato a diventare più selettivo ed opportunistico, considerati anche diversi elementi di cautela da monitorare.

In particolare, l’esperto consiglia di prestare attenzione a tre variabili:

  1. – il primo consiste nel timing con cui le banche inevitabilmente inizieranno a corrispondere una remunerazione ai propri depositi (wholesale e retail), iniziando a comprimere il proprio margine d’interesse netto;
  2. – il secondo è la stretta creditizia (indotta dai fallimenti delle banche regionali americane e di Credit Suisse) che da qui ai prossimi mesi potrebbe accentuare il rischio di una recessione, con conseguente aumento degli accantonamenti e del costo del rischio bancario;
  3. – infine, dal secondo trimestre di quest’anno i titoli bancari inizieranno ad avere dei termini di paragone anno su anno più difficili da battere in sede di reporting trimestrale (dal momento che l’aumento dei tassi si è concentrato dal secondo quarter del 2022 in poi).