Notizie Notizie Italia Telecom Italia: flash crash dopo i conti. In arrivo lettera Agcom a Calenda, occhio a rumor Authority-governo

Telecom Italia: flash crash dopo i conti. In arrivo lettera Agcom a Calenda, occhio a rumor Authority-governo

10 Novembre 2017 11:59

Telecom Italia sospesa oggi sia per eccesso di ribasso che di rialzo, e oggetto anche di un flash crash successivo alla pubblicazione dei conti dei primi nove mesi dell’anno.

Stamattina il titolo è arrivato a bruciare, per pochi secondi, fino a -4,76%, per poi recuperare terreno e salire di oltre l’1%. L’azione è stata nuovamente sospesa per eccesso di rialzo, poi è rientrata di nuovo nelle negoziazioni, ha perso ancora ed è entrata in asta di volatilità.  

L’attenzione degli investitori, oltre al bilancio, è anche sulle dichiarazioni del presidente dell’authority Angelo Cardani che, in riferimento alla risposta dell’Authority al ministro Carlo Calenda sullo scorporo della rete, ha detto a margine di un convegno alla Rai che “forse la lettera è pronta già oggi. Lunedì sono a Bruxelles, quindi potremmo inviarla martedì”.

Cardani ha aggiunto che “quello che Calenda ci ha chiesto è una lista di informazioni: alcune sono nella memoria del computer e si tirano fuori in in attimo, altre vanno elaborate”.

Detto questo, stando ad altri rumor di mercato riportati da Milano Finanza, l’Agcom avrebbe chiesto un incontro urgente con il governo per sollecitare una modifica alla norma che in finanziaria definisce la liberazione delle frequenze per la gara 5G.

Tornando al bilancio, nei primi nove mesi dell’anno, la società ha assistito a un calo dell’utile netto a 1,03 miliardi contro 1,49 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, scontando oneri non ricorrenti per 233 milioni. I ricavi si sono attestati a 14,67 miliardi di euro con un rialzo del 5,3% sullo stesso periodo dell’anno scorso mentre l’Ebitda è migliorato del 6,7% a 6,21 miliardi.

L’indebitamento finanziario netto è stato pari a 26,228 miliardi di euro al 30 settembre 2017, in rialzo di 1,109 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2016: l’incremento è stato provocato soprattutto dai pagamenti di 630 milioni di euro da parte di TIM SpA per il rinnovo dei diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile e di 257 milioni di euro da parte della Business Unit Brasile al consorzio che provvede alla liberazione (clean up) dello spettro 700 MHz, di cui la Business Unit ha acquisito il diritto d’uso nel 2014, nonché dal pagamento di dividendi per 219 milioni di euro.

Il margine di liquidità al 30 settembre 2017 è stato di 10,562 miliardi di euro, equivalente alla somma della “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e dei “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per complessivi 3,562 miliardi di euro (5,483 miliardi di euro al 31 dicembre 2016) e delle linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 7 miliardi di euro.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.

Considerando i risultati del solo terzo trimestre, i ricavi sono ammontati a 4,9 miliardi, in crescita dell’1,3%, e l’ebitda si è attestato a 2,099 miliardi, in flessione del 2,5%. Il consensus degli analisti pubblicato sul sito del gruppo aveva stimato ricavi per 4,909 miliardi.

Tim ha confermato l’outlook sull’andamento organico del business per l’intero anno 2017 e per l’arco di Piano 2017-19.

La guidance è su una crescita organica dell’ebitda, “low single digit” e una generazione di cassa necessaria a ridurre il rapporto tra indebitamento finanziario netto rettificato e ebitda reported che nel 2018 è stimato inferiore a 2,7 volte.

Nella nota relativa ai conti dei nove mesi si legge che “la trasformazione e semplificazione organizzativa e processiva – combinate con gli sviluppi commerciali e l’attesa crescita del fatturato – anche alla luce dell’andamento atteso del mercato domestico, degli impatti derivanti dal nuovo modello di tariffe sul roaming così come di alcune dinamiche di business non ripetibili relative alla seconda metà del 2016, che comportano una non perfetta omogeneità di confronto con la seconda parte dell’anno 2017, consentono al management di confermare in termini organici le guidance già prospettate per l’intero anno 2017 e per l’arco di Piano”.