Notizie Notizie Mondo Sud Africa, Ripartono (lentamente) gli investimenti domestici. Ed emergono le azioni più promettenti

Sud Africa, Ripartono (lentamente) gli investimenti domestici. Ed emergono le azioni più promettenti

5 Luglio 2017 12:17

 

 

 

Il Sud Africa, Paese con un passato complesso e un presente molto sfidante, ha generato negli ultimi tempi un alone di scetticismo da parte della comunità finanziaria. Ancora una volta è la politica l’aspetto che viene interpretato dagli attori del mercato come la principale minaccia del Paese. Negli utimi tre anni si è infatti verificato un brusco cambiamento nel trend degli investimenti da parte delle società sud africane e una delle principali conseguenze è stata una significativa riduzione del volume degli investimenti domestici, compresi quelli per il mantenimento minimo di spese in conto capitale di base. “Statistiche aggregate sul valore degli investimenti delle società che compongono l’indice FTSE/JSE Africa Industrial 25 mostrano come gli investimenti in asset durevoli siano diminuiti rispetto agli asset totali e come, nel corso del 2016, abbiano toccato i livelli più bassi dal 2002 – spiega Wojciech Stanislawski, gestore del Comgest Growth Emerging Markets – In effetti, le rilevazioni più recenti evidenziano che il valore corrisponde appena all’entità della svalutazione”.

Fuga di investimenti

Come spiega il gestore, un significativo aumento nell’espansione internazionale ha spinto molte attività a dislocare capitali all’estero, e ciò é stato favorito dalla debolezza del rand, che dopo questo movimento si è ulteriormente indebolito. I dati di Bloomberg testimoniano di 473 transazioni per un valore di 49 miliardi di dollari eseguite da cittadini sudafricani al di fuori del Paese negli ultimi cinque anni all’interno di differenti settori, compresi il retail, il finanziario, la tecnologia, i materiali di base, la comunicazione e l’healthcare. Da un punto di vista geografico, le destinazioni preferite sono state principalmente Europa e Regno Unito. “Sfortunatamente il rendimento medio di tale ondata di spesa è stato deludente fino ad ora, fatta salva qualche sporadica eccezione – commenta Stanislawski – Di riflesso, gli investimenti stranieri diretti in ingresso verso il Sud Africa ammontano a 20 miliardi di dollari nel triennio 2012-2015”.

Una lenta ripresa degli investimenti

Guardando al prossimo futuro è importante considerare che il contesto esterno si è stabilizzato: l’indice CRB sul prezzo globale delle materie prime è rimbalzato raggiungendo ad aprile scorso gli stessi livelli toccati alla fine del 2015 consentendo, insieme ad un indebolimento della valuta, un lieve miglioramento nelle importazioni nette. “In assenza di nuovi peggioramenti, ma senza riporre allo stesso tempo troppe speranze, le prospettive di crescita economica dipenderanno dagli investimenti domestici che, a loro volta, dipenderanno dalla fiducia”, dice Stanislawski. In altre parole, lo scenario indica che, una volta che sarà fatta chiarezza sulla situazione politica, ci sarà una ripresa ciclica degli investimenti per il mantenimento degli investimenti di base, anche se al momento non è atteso alcun nuovo ampio ciclo di investimenti.

Occasioni sudafricane

Quanto all’inflazione è opinione del gestore che possa muoversi ora al ribasso dopo sette anni di rialzi con la Banca centrale del Sud Africa che sta seguendo un percorso di innalzamento dei tassi dal 2013. “Le prossime decisioni della South African Reserve Bank potrebbero essere al ribasso nel caso in cui la ricaduta delle recenti agitazioni politiche si traducessero solo in una limitata debolezza della valuta locale”, dice Stanislawski. In ogni caso, sebbene il mercato sudafricano non sia il più economico attualmente, secondo Stanislawski sono molte le aree che sembrano avere del potenziale a causa di un basso livello di utilizzo, utili per azione depressi, e quindi livelli operativi che lasciano spazio a possibili sorprese al rialzo. Tra le idee di investimento proposte da Comgest troviamo Discovery (“società con una forte cultura orientata alla performance, guidata da un processo di innovazione che l’ha portata ad aumentare le proprie attività su differenti linee di business in numerosi Paesi”); Sanlam (“il titolo ha un prezzo attraente, scambiando a un dividend yield forward di circa il 5%, livello che può crescere di circa il 15% annuo nel prossimo quinquennio”); e Curro, la maggiore società africana nel campo dell’educazione privata: “Data l’importante domanda di un’istruzione, di primo e secondo grado, di qualità e sostenibile, questa società continua a crescere – spiega Stanislawski – Riteniamo che la spinta verso il segmento dell’istruzione superiore rappresenti la strategia giusta, viste le aspettative limitate riguardo all’apertura di nuove strutture statali”.