Stellantis a caccia di nichel in Indonesia, l’elettrico spinge i metalli
Stellantis è in trattative con la società indonesiana Vale e la cinese Huayou Cobalt per investire in una fonderia di nichel situata in Indonesia. Lo riporta il Financial Times, precisando che l’entità dell’investimento di ciascuna società è ancora da determinare. Un eventuale accordo permetterebbe alla casa automobilistica di accelerare i piani per espandersi nella produzione di batterie per veicoli elettrici. Diversi produttori di auto occidentali, infatti, si stanno affrettando per assicurarsi forniture di materiali critici per le auto elettriche, come anche il litio e il cobalto. Ecco le indiscrezioni sull’investimento di Stellantis e le prospettive per il nichel e gli altri elementi utilizzati nei veicoli elettrificati (EV).
Stellantis investe in Indonesia, leader nel nichel
L’Indonesia domina il mercato del nichel grazie alle maggiori riserve mondiali, alla tecnologia cinese e agli investimenti che hanno abbassato i costi di produzione. Il paese rappresenta oltre il 50% delle forniture globali di nichel ma la sua quota di mercato è destinata ad aumentare ulteriormente, dopo il calo dei prezzi che ha costretto i minatori di altri paesi a ridimensionare l’offerta.
Gran parte delle forniture sono indirizzate verso la Cina, che utilizzano il nichel per l’acciaio inossidabile e le batterie dei veicoli elettrici. L’Indonesia però sta cercando di ridurre la propria dipendenza da Pechino e di attrarre le case automobilistiche occidentali. Nel 2024, il Paese ha annunciato una joint venture tra Hyundai, LG Energy Solution e Indonesia Battery Corporation, come parte di un pacchetto di sostegno pubblico da 9,8 miliardi di dollari.
Dal canto suo, Stellantis prevede di investire 50 miliardi di euro nell’elettrificazione nel prossimo decennio, con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2038. A tale scopo, negli ultimi anni ha siglato diversi accordi di offtake con diversi fornitori di materiali per batterie a livello globale.
Le stime dell’IEA sul mercato delle auto elettriche
L’investimento di Stellantis si inserisce in un contesto di progressiva elettrificazione del settore auto. Secondo il Global EV Outlook dell’IEA (International Energy Agency), pubblicato poche settimane fa, le vendite globali di auto elettriche sono cresciute di circa il 25% nel primo trimestre 2024 (rispetto allo stesso periodo del 2023) e rimarranno robuste per tutto l’anno, raggiungendo circa 17 milioni di unità.
Nel 2024, le nuove auto elettriche saranno più del 20% dei veicoli totali venduti (45% in Cina, 1 su 9 negli Usa e il 25% in Europa), con una domanda prevista in aumento nel prossimo decennio. Sulla base delle politiche odierne, entro il 2030 sarà elettrica quasi un’automobile su tre in Cina e quasi una su cinque sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea.
Tutto ciò determinerà sviluppi significativi sulla domanda di materie prime, con un calo dei consumi di petrolio per i trasporti su strada e un aumento della richiesta di metalli utilizzati nella produzione di batterie elettriche e in generale nelle auto elettrificate (come l’argento). Grazie agli elevati livelli di investimento negli ultimi cinque anni, la capacità mondiale di produrre batterie per veicoli elettrici è ben posizionata per tenere il passo con la domanda, malgrado l’aumento previsto nel prossimo decennio.
Domanda di nichel in aumento nel 2023
L’aumento della domanda di batterie per veicoli elettrici rappresenta il principale contributo all’aumento della domanda di metalli critici come il litio, il cobalto e il nichel. Secondo il Global EV Outlook dell’IEA, la domanda di batterie al nichel è stata di quasi 370 kt nel 2023, in aumento di quasi il 30% rispetto al 2022, rappresentando oltre il 10% della domanda totale del metallo. Ciononostante, l’anno scorso, l’offerta di nichel ha superato la domanda dell’8%, coprendo tranquillamente la richiesta.
Le batterie ad elevato contenuto di nichel sono diffuse soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, mercati in cui la quota di batterie LFP (litio-ferrofosfato), più economiche, rimane sotto il 10% del totale. La produzione e l’adozione di batterie LFP – significativamente più economiche di quelle basate su litio, nichel, manganese e ossido di cobalto – sono situate principalmente in Cina, dove due terzi delle vendite di veicoli elettrici hanno utilizzato questa tecnologia nel 2023. Le batterie litio-ferrofosfato hanno rappresentato oltre il 40% delle vendite globali di veicoli elettrici (per capacità) nel 2023, più del doppio della loro quota nel 2020.
Secondo Adamas Intelligence, che effettua ricerche e consulenza su minerali e metalli, tra gennaio e novembre 2023 il consumo di nichel negli Usa per batterie di veicoli elettrici è aumentato del 50% su base annua. I dati di Adamas confermano una riduzione dell’utilizzo delle batterie al nichel in Cina (quota in calo dal 38% al 34% della distribuzione globale) in favore delle batterie LFP.
Guardando al futuro, per l’IEA, l’innovazione tecnologica potrebbe portare ad una maggior diffusione delle batterie agli ioni di sodio (prive di litio), che potrebbero costare fino al 20% in meno rispetto alle batterie a base di litio.
I materiali per batterie fanno gola a Stellantis, Volkswagen e Tesla
In tale contesto, sottolinea il Global EV Outlook dell’IEA, le case automobilistiche stanno cercando di assicurarsi accordi diretti con i produttori di batterie e con le aziende coinvolte nell’estrazione e nella lavorazione di minerali critici. Inoltre, molti investitori, tra cui grandi banche e fondi, stanno riversando capitali nell’industria dei metalli.
Nel 2023, la stessa Stellantis ha annunciato una partnership in Argentina per garantire la domanda prevista di rame, investendo 155 milioni di dollari. Volkswagen, Glencore e Chrysler hanno allocato 100 milioni di dollari ciascuna in una Spac che gestisce attività di nichel e rame, con il supporto di diverse banche di investimento globali, nell’ambito di un accordo complessivo da 1 miliardo di dollari.
Nel 2024, Tesla e diversi produttori coreani di batterie, tra cui LG e SK, si sono incontrati con le agenzie governative cilene per discutere sulla fornitura di litio, con l’obiettivo principale di rifornire il mercato statunitense con il supporto dei crediti d’imposta dell’IRA.
AustralianSuper, il più grande fondo pensione australiano, ha annunciato l’intenzione di raddoppiare la propria esposizione alle azioni del litio nei prossimi cinque anni, con investimenti nel 2023, come in Pilbara Minerals, per un valore di 560 milioni di dollari australiani (370 milioni di dollari).
La crescita dei veicoli EV spinge le società minerarie
Come risultato del crescente appetito degli investitori e della crescita dei mercati dei veicoli elettrici, la valutazione delle società minerarie critiche è aumentata in modo significativo negli ultimi anni. Nel periodo 2015-2022, secondo l’IEA, la capitalizzazione di mercato delle società coinvolte nell’estrazione e nella lavorazione del litio è aumentata di sei volte.
Inoltre, i margini per le società di litio, nichel e rame hanno generalmente sovraperformato quelli delle 100 principali società minerarie nello stesso periodo, anche rispetto all’oro o al minerale di ferro.
Uno scenario in evoluzione
Eppure, il quadro nel 2023 e nel primo trimestre del 2024 sta cambiando per le società che estraggono questi metalli. La volatilità dei prezzi dei metalli osservata negli ultimi anni, la crescente concorrenza, la pressione per abbassare i prezzi dei veicoli elettrici e delle batterie e l’attuale eccesso di capacità per alcuni minerali critici fanno sì che le principali società minerarie stiano rivedendo la crescita e le previsioni.
Dopo diversi anni di importanti flussi di cassa dovuti a prezzi elevati e volumi in aumento, molte aziende iniziano a faticare nel finanziare sia i progetti esistenti che quelli nuovi solo con le proprie entrate, suggerendo che saranno necessarie fonti esterne per spese in conto capitale su larga scala.
Alcuni progetti sul nichel e il cobalto in Australia sono stati ritardati o interrotti, coinvolgendo aziende come BHP, First Quantum Minerals e Wyloo Metals. First Quantum Minerals prevede un taglio del personale del 30% a seguito della riduzione delle operazioni. Negli Stati Uniti la Piedmont Lithium ha deciso di licenziare il 25% del personale. Nel periodo 2024-2026, conclude l’IEA, potremmo assistere al progressivo consolidamento di progetti e attività di estrazione e raffinazione di minerali critici attorno ai produttori a basso costo.