S&P: target Trump per crescita non raggiungibile, taglio tasse sarà più contenuto

Gli Stati Uniti proseguono nel sentiero di crescita economica, ma ad oggi appare decisamente improbabile che l’amministrazione Trump riesca a perseguire i propri obiettivi di maggiore crescita. Il fallimento del piano repubblicano di abrogare e sostituire l’Obamacare rischia di costringere la Casa Bianca a ridimensionare i propri piani pro-crescita. S&P Global Ratings esprime forti dubbi e prospetta dei cambiamenti di rotta per il programma economico prospettato da Donald Trump con una riforma fiscale in tono minore.

Taglio tasse sì, ma di piccola entità 
Ad andare in cantiere sarà probabilmente il piano di spesa infrastrutturale, mentre la riforma fiscale rischia un forte ridimensionamento. “Non crediamo più che il governo federale sarà in grado di far passare anche un piccolo pacchetto di spesa infrastrutturale, molto meno dei 1.000 miliardi di dollari suggeriti dalla Casa Bianca”, taglia corto Beth Ann Bovino, capo economista Usa di S&P che vede Washington mancare i piani di crescita più sostenuta (target +3% del Pil). 

Dovrebbe resistere invece la prospettiva di un taglio delle tasse, ma meno ingente, dell’ammontare di 500 miliardi di dollari, piuttosto che una vera riforma fiscale. Pacchetto fiscale per il quale bisognerà attendere l’inizio del prossimo anno come approccio alle elezioni di medio termine. S&P ritiene che per rendere la riforma fiscale efficace è necessario un supporto bipartisan.

“Con la crescita economica statunitense bloccata intorno al 2% e con i baby boomers in pensione – prosegue Bovino – i piani dell’amministrazione Trump per ridurre l’immigrazione probabilmente metteranno gli Stati Uniti in rotta per tassi più lenti di crescita economica”.

S&P stima che il periodo di espansione in corso, che dura da 9 anni – la terza più lunga striscia espansiva dalla Seconda guerra mondiale – continui nel 2018 seppure a un ritmo modesto.