Regno Unito: indicazioni deludenti dal PMI servizi. Economia stimata in rallentamento
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Nuove indicazioni negative per l’economia d’Oltremanica. Nel mese di agosto l’indice PMI (Purchasing Managers Index) servizi, che misura il sentiment dei direttori d’acquisto delle principali aziende del terziario britannico, si è attestato a 53,2 punti, in calo rispetto ai 53,8 punti del mese precedente e al di sotto dei 53,5 punti stimati dagli analisti.
Il PMI relativo tutti i settori economici passa così da 53,9 a 53,8 punti, il livello minore dallo scorso mese di febbraio e il secondo più basso in 11 mesi. Si tratta di indicazioni, rileva Chris Williamson di Markit (la società di ricerca che elabora il dato), compatibili con una crescita dell’economia dello 0,3% trimestrale.
“Un rallentamento estivo dell’economia è stato evidente dall’andamento ad agosto degli indici PMI relativi i servizi e il comparto delle costruzioni, che hanno compensato il miglioramento registrato nel manifatturiero”, ha detto Williamson. “Nonostante –continua l’esperto – i dati degli ultimi due mesi indichino una crescita dell’economia dello 0,3% anche nel terzo trimestre, nel complesso l’economia sta perdendo slancio”.
Anche il dato relativo l’occupazione nel terziario, salita per il terzo mese consecutivo a livelli che non si vedevano da inizio 2016, è visto in ottica negativa poiché da un lato, come evidenzia Dean Turner di UBS Wealth Management, “potrebbe spingere al rialzo le retribuzioni”, e dall’altro, è il parere dell’economista Rupert Seggins, potrebbe “favorire un calo della produttività”.
Weak composite UK PMI + strong employment PMI = Markit telling us that Q3 UK productivity is probably going to fall. Yay. pic.twitter.com/57KQTPP2Le
— Rupert Seggins (@Rupert_Seggins) 5 settembre 2017
Se l’andamento del manifatturiero segnala un possibile ribilanciamento dell’economia verso la produzione di beni, spinta dalla debolezza della sterlina, “dal rallentamento dei servizi e del settore delle costruzioni arriva un segnale di allarme sullo stato di salute dell’economia”. Il livello di ottimismo generale è valutato “cauto”, in gran parte a causa “dell’incertezza legata alla Brexit”.
Duncan Brock del Chartered Institute of Procurement & Supply rileva un “generalizzata mancanza di volontà di spendere e di investire, che fa il paio con una fiducia dei consumatori fragile a seguito della Brexit”. A sostegno di questa tesi c’è il dato relativo le immatricolazioni di auto, scese per il quinto mese consecutivo ad agosto (-6,4%), la serie più lunga da cinque anni. “Le negoziazioni sulla Brexit non stanno portando da nessuna parte e questo si riflette sull’economia”, ha detto Naeem Aslam di Think Markets.
“Per ristabilire la fiducia, il Regno Unito necessità di un ‘piano di transizione’ credibile per il dopo-Brexit”, ha twittato Julian Jessop dell’Institute of Economic Affairs.