Notizie Dati Macroeconomici Regno Unito: indicazioni deludenti dal PMI servizi. Economia stimata in rallentamento

Regno Unito: indicazioni deludenti dal PMI servizi. Economia stimata in rallentamento

5 Settembre 2017 13:13

Nuove indicazioni negative per l’economia d’Oltremanica. Nel mese di agosto l’indice PMI (Purchasing Managers Index) servizi, che misura il sentiment dei direttori d’acquisto delle principali aziende del terziario britannico, si è attestato a 53,2 punti, in calo rispetto ai 53,8 punti del mese precedente e al di sotto dei 53,5 punti stimati dagli analisti.

Il PMI relativo tutti i settori economici passa così da 53,9 a 53,8 punti, il livello minore dallo scorso mese di febbraio e il secondo più basso in 11 mesi.  Si tratta di indicazioni, rileva Chris Williamson di Markit (la società di ricerca che elabora il dato), compatibili con una crescita dell’economia dello 0,3% trimestrale.

“Un rallentamento estivo dell’economia è stato evidente dall’andamento ad agosto degli indici PMI relativi i servizi e il comparto delle costruzioni, che hanno compensato il miglioramento registrato nel manifatturiero”, ha detto Williamson. “Nonostante –continua l’esperto – i dati degli ultimi due mesi indichino una crescita dell’economia dello 0,3% anche nel terzo trimestre, nel complesso l’economia sta perdendo slancio”.

Anche il dato relativo l’occupazione nel terziario, salita per il terzo mese consecutivo a livelli che non si vedevano da inizio 2016, è visto in ottica negativa poiché da un lato, come evidenzia Dean Turner di UBS Wealth Management, “potrebbe spingere al rialzo le retribuzioni”, e dall’altro, è il parere dell’economista Rupert Seggins, potrebbe “favorire un calo della produttività”.

Se l’andamento del manifatturiero segnala un possibile ribilanciamento dell’economia verso la produzione di beni, spinta dalla debolezza della sterlina, “dal rallentamento dei servizi e del settore delle costruzioni arriva un segnale di allarme sullo stato di salute dell’economia”. Il livello di ottimismo generale è valutato “cauto”, in gran parte a causa “dell’incertezza legata alla Brexit”.

Duncan Brock del Chartered Institute of Procurement & Supply rileva un “generalizzata mancanza di volontà di spendere e di investire, che fa il paio con una fiducia dei consumatori fragile a seguito della Brexit”. A sostegno di questa tesi c’è il dato relativo le immatricolazioni di auto, scese per il quinto mese consecutivo ad agosto (-6,4%), la serie più lunga da cinque anni. “Le negoziazioni sulla Brexit non stanno portando da nessuna parte e questo si riflette sull’economia”, ha detto Naeem Aslam di Think Markets.

“Per ristabilire la fiducia, il Regno Unito necessità di un ‘piano di transizione’ credibile per il dopo-Brexit”, ha twittato Julian Jessop dell’Institute of Economic Affairs.