Piazza Affari torna a faticare con banche al tappeto, test asta Btp per lo spread
Segno meno abbastanza marcato a Piazza Affari nonostante il nuovo rialzo messo a segno ieri da Wall Street (+1,39% il close dell’S&P 500). L’indice Ftse Mib cede lo 0,64% a quota 22.193 punti trascinato al ribasso soprattuto dalle banche.
Il mercato guarda con attenzione ai dati in arrivo domani sull’inflazione statunitense al mese di gennaio (consensus +1,9% dal +2,1% precedente) che potrebbero contribuire a smorzare le preoccupazioni su un surriscaldamento dei prezzi che renderebbe la Fed più aggressiva sui tassi.
Riflettori sul budget 2019 presentato ieri sera dal presidente statunitense Donald Trump. Il progetto di bilancio da complessivi 4.400 miliardi di dollari prevede una maggiore spesa federale per il settore militare e per le infrastrutture. Nel dettaglio il piano infrastrutture stanzia 200 miliardi di fondi federali che dovrebbero contribuire a mobilitarne circa 15000 miliardi nell’arco dei prossimi 10 anni.
A Piazza Affari il piano Trump fa bene ai testimonial del settore costruzioni ben posizionati negli Usa, ossia Astaldi (+1,3%). Meno reattiva Salini Impregilo (-0,08%).
In Italia focus sull’asta di Btp con l’offerta di titoli a 3, 7 e 30 anni per un importo fino a 7,75 miliardi. Lo spread Btp/Bund si mantiene a livelli contenuto (128 punti base) con il mercato che a meno di tre settimane dalle elezioni politiche continua a prezzare un esito favorevole, mentre il palesarsi di uno scenario di ingovernabilità o l’affermarsi di forze populiste potrebbe provocare un brusco scrollone per i Btp.
Tra le banche mancato rimbalzo di Ubi Banca (-1,4%) che già ieri aveva pagato dazio compici le voci di mercato di una possibile aggregazione con Mps. Il gruppo bergamasco ieri sera ha smentito tali ipotesi. Cali marcati anche per Unicredit e Intesa Sanpaolo che cedono oltre l’1%.
Tra i migliori titoli spicca Recordati (+1,5%) che sfrutta il cambio di giudizio da parte di Goldman Sachs che è passata a neutral dal precedente sell. Bene anche Moncler (+0,97%) beneficia dei conti oltre le attese del colosso Kering. Inoltre gli analisti di Mediobanca Securities hanno alzato la raccomandazione sul titolo del gruppo dei piumini da neutral a outperform con target price a 30,4 euro rispetto ai 26,2 euro indicati in precedenza.