Oro in recupero: nei prossimi mesi supporto potrebbe arrivare dalle incertezze geopolitiche (analisti)
L’oro potrebbe tornare a splendere. Dopo aver raggiunto a inizio mese i massimi di sette settimane senza però riuscire a sfondare il livello psicologico di 1300 dollari, il metallo giallo ha perso gran parte dei suoi guadagni in seguito al fatto che il dollaro ha iniziato rafforzarsi. Tuttavia le tensioni geopolitiche che sono dietro l’angolo potrebbero fornire supporto all’oro come bene rifugio a farlo tornare a splendere. Ne è convinta Névine Pollini, Senior Commodities Analyst di Union Bancaire Privée.
La situazione attuale non è delle più favorevoli all’oro, che ha sofferto per diversi fattori. Innanzitutto in seguito al meeting della Banca centrale europea, con l’istituto di Francoforte che ha mantenuto invariata la propria politica monetaria come da attese, ma con Draghi che ha dichiarato che i rischi relativi alle prospettive di crescita sono ormai ampiamente bilanciati e che ha aggiustato leggermente le forward guidance.
In secondo luogo dopo le elezioni generali nel Regno Unito, dove il partito conservatore pur rimanendo il più forte, ha perso la maggioranza. Un risultato che potrebbe portare a negoziati più morbidi in direzione di una Brexit “soft” (piuttosto che “hard”). Poi c’è stata la testimonianza di fronte al Senato dell’ex direttore dell’Fbi, James Comey, che si è rivelata meno compromettente del previsto per il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Infine, le elezioni parlamentari francesi, in cui il partito del presidente francese Emmanuel Macron è guidato da una forte maggioranza.
Il prezzo dell’oro ha continuato la correzione mercoledì e giovedì sulla scia del dollaro più forte. Come da attese la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base per la seconda volta quest’anno e il presidente dell’istituto, Janet Yellen, ha rilasciato un giudizio piuttosto positivo sull’economia statunitense, suggerendo che i recenti dati macro deludenti (quelli sul lavoro e sui beni durevoli) sembra siano solo temporanei. E per il futuro Yellen si è dimostrata favorevole a ulteriori rialzi dei tassi graduali, con decisioni indipendenti dai dati, e ha dichiarato che il comitato inizierà quest’anno l’attuazione di un programma di normalizzazione del bilancio.
C’è dunque da preoccuparsi per l’oro? Secondo l’esperta di UBP no, considerando le incertezze sul fronte politico e le possibili nuove tensioni geopolitiche. “L’oro non dovrebbe essere del tutto scartato – afferma Pollini – considerato che le costanti incertezze circa la capacità dell’amministrazione Trump di mettere in atto le politiche pro-crescita promesse in campagna elettorale, le tensioni geopolitiche aumentate di recente nella regione del golfo (Qatar) e i ripetuti lanci missilistici da parte della Corea del Nord potrebbero continuare a offrire supporto al metallo giallo come bene rifugio”.
Oggi le quotazioni dell’oro sono tornate a brillare, segnando un progresso di oltre 4 punti percentuali e arrivando in area 1,258 dollari, in un tentativo di rimbalzo dopo i recenti ribassi.