Marchionne incalza S&P: upgrade anche su Fca entro fine 2018
Sergio Marchionne conferma gli obiettivi al 2018 di Fca a prescindere dai responsi che arriveranno dal caso diesel oltreoceano. Tra i traguardi che intende tagliare c’è quello della progressiva diminuzione del debito: prima riportare l’indebitamento industriale sotto i 2,5 miliardi di euro alla fine dell’anno e successivamente azzerarlo; a quel punto, sottolinea Marchionne, “se non ci fanno un upgrade…”. Il riferimento è al ritorno al rango investment grade.
Ieri gli analisti di S&P Global Ratings ha rivisto al rialzo il rating di lungo periodo di Cnh Industrial N.V. da “BB+” a “BBB-“.
Intervenuto a margine del Workshop annuale di Venezia del Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti, il numero uno di Fca e di Ferrari ha anche accennato all’andamento del secondo trimestre, che ritiene risulterà in linea con le aspettative.
Relativamente alla disputa sulle emissioni diesel tra Fca e le autorità statunitensi, l’amministratore delegato di Fca ha rassicurato circa la capacità del gruppo italo-statunitense di centrare gli obiettivi al 2018 a prescindere da quello che succederà sul caso dieselgate. Marchionne ha precisato che non c’e’ una scadenza ed Fca è stata chiara su come intende rimediare al problema. “Non so se ci vorranno mesi – ha puntualizzato Marchionne – ma mi sembra molto più vicino”.
Addio a primavera 2019
Ancora due anni e poi addio Fca. Il manager italo-canadese conferma che lascerà le redini del gruppo in concomitanza con l’assemblea di approvazione del bilancio 2018, ossia nella primavera del 2019. “No, per favore”, è stata la secca risposta a chi gli chiedeva di un possibile ripensamento. Per la successione di Marchionne si pensa a un manager già all’interno del gruppo.
In seguito alle parole di Marchionne è coinciso un ritracciamento del titolo Fca che ora cede lo 0,84% dopo esser partito forte oggi in scia ai buoni dati sulle immatricolazioni in Europa.