Notizie Notizie Mondo Investimenti, L’Europa è il nuovo Eldorado del direct lending

Investimenti, L’Europa è il nuovo Eldorado del direct lending

10 Novembre 2017 08:55

 

 

Il Direct Lending (prestiti diretti non bancari) è un mercato molto promettente in Europa, ma la domanda è se esso sarà anche in grado di offrire migliori opportunità rispetto al più consolidato mercato americano.  “Il mercato del direct lending europeo è ancora relativamente giovane, ma è destinato a crescere – spiega Patrick Marshall, Head of Private Debt e CLOs di Hermes Investment Management – I cambiamenti normativi successivi alla crisi finanziaria hanno trasformato il mercato dei prestiti, e le nuove norme sull’adeguatezza patrimoniale, amplificate dalla quarta direttiva sui requisiti di capitale emanata sotto l’ombrello di Basilea III, ha costretto le banche a ridurre i fattori di rischio e quindi a restringere il valore di bilancio dei prestiti”.

 

Un po’ di storia

 

Per capire la portata del fenomeno è bene ricordare come prima del 2008, le banche finanziavano più dell’80% dei prestiti alle aziende di maggiori dimensioni in Europa. I dati dell’S&P LCD mostrano come il mercato europeo dei prestiti sia cresciuto in modo aggressivo, passando da 15 miliardi di euro nel 1998 a 165 miliardi nel 2007, l’anno prima che si verificasse la crisi finanziaria globale. “In questo contesto – spiega Marshall – le Pmi hanno avuto scarso accesso ai capitali. Il loro fabbisogno finanziario era tale da non poter raggiungere una dimensione efficiente in termini di costi per accedere al mercato obbligazionario. Ciò ha creato un gap nel mercato per le fonti alternative di finanziamento, colmato dalle società di gestione”.
Quanto agli Gli Stati Uniti, sono il più grande mercato di direct lending. La disintermediazione delle banche Usa è cominciata all’inizio degli anni ’80, alimentata da cambiamenti normativi e politiche che hanno promosso un modello di finanziamento per le imprese basato sulle dinamiche di mercato. Come risultato, il mercato americano è più vasto e più liquido di quello europeo. Nel 2015, i prestiti bancari rappresentavano solo il 24% dei prestiti concessi alle imprese statunitensi, mentre il dato europeo superava il 74%.
 
Lo stato attuale

 

Oggi il direct lending pesa per il 10% nel mercato europeo dei prestiti. Questa rapida crescita è in gran parte guidata dall’interesse nei confronti di questa asset class. “Gli investitori con impegni a lungo termine sono attratti dal premio di illiquidità di almeno 60 punti base, così come dal desiderio di ottenere alti rendimenti che presentino una bassa correlazione con i principali mercati quotati, la conservazione del capitale e la protezione dal tasso di inflazione”, spiega Marshall.

 

L’Europa è in vantaggio?

 

Ma la maggiore dimensione e profondità del mercato americano assicurano anche migliori opportunità di investimento? “Il panorama del direct lending in Europa e negli Stati Uniti offre agli investitori differenti parametri di rischio-rendimento – dice Marshall – Certo, negli Stati Uniti il contesto è più consolidato, ma la rapida crescita del direct lending in Europa e la differenza tra i mercati offrono numerosi benefici”. Tra questi. volatilità inferiore, maggior capitale proprio, multipli di leverage inferiori, limitata esposizione ai settori Oil & Gas, maggiore durata dei prestiti, e maggiore tasso di recupero nel Nord Europa.
Crediamo che la strategia di un operatore di direct lending del nord Europa, guidata da un team specializzato con una forte capacità di origination, possa avere opportunità comparabili o superiori a quelle degli Stati Uniti”, è la conclusione di Marshall.