Notizie Notizie Mondo I falchi mettono il turbo ai rendimenti. Ma l’incremento dei tassi di riferimento dovrebbe essere modesto

I falchi mettono il turbo ai rendimenti. Ma l’incremento dei tassi di riferimento dovrebbe essere modesto

22 Agosto 2017 14:20

 

 

 

“I temi centrali su cui ci focalizziamo attualmente sono la crescita sostenuta dell’economia europea, la debolezza nel Regno Unito e l’assenza di pressioni inflazionistiche”. Così, una crescita economica globale in espansione e la svolta positiva degli utili societari – uniti a tassi di inflazione e al costo dei finanziamenti modesti – continuano a supportare i mercati azionari. E’ questa l’opinione (peraltro largamente condivisa) del team multi asset di BMO Global Asset Management.

Il forum di Sintra

Come spiegano i gestori di BMO, per la maggior parte del mese di giugno, i mercati sono stati poco direzionali e con bassa volatilità. La vera azione ha avuto luogo negli ultimi giorni del mese, precisamente durante il Forum delle Banche centrali tenutosi a Sintra dal 26 al 29 giugno, durante il quale si sono susseguite dichiarazioni nel segno di un inasprimento delle politiche monetarie. I rendimenti obbligazionari, che fino a quel momento erano in continuo calo, hanno messo a segno un rimbalzo: dal 26 giugno fino alla fine di luglio, i rendimenti di titoli di Stato decennali sono aumentati di 17 punti base negli Stati Uniti, di 22 punti in Germania, di 24 nel Regno Unito e di 30 in Canada. “Questa dinamica riflette l’accettazione da parte delle Banche centrali che la crescita è migliorata significativamente – spiegano gli strategist – Non riflette invece la crescente pressione inflazionistica”. “Per questa ragione – aggiungono i gestori di BMO – non la vediamo come una minaccia all’attuale contesto favorevole al rischio. La crescita globale è solida o in miglioramento in quasi tutti i Paesi e anche gli utili societari sono in netto miglioramento. La nostra preoccupazione è che questa scenario sia di puro consenso, che mitiga, ma non elimina, la nostra propensione per gli asset rischiosi”.

Il calo dell’inflazione in America

Quello che ha destato preoccupazione tra i gestori è stato il calo dell’inflazione core negli Stati Uniti registrato negli ultimi mesi. Ciò infatti è avvenuto nonostante la disoccupazione sia al minimo del ciclo e allo stesso livello toccato nel ciclo precedente. Il mistero si è infittito con i dati che mostrano anche un rallentamento nell’inflazione salariale. “Ci aspettiamo che questa singolarità si risolva con il ritorno al precedente trend rialzista delle dinamiche salariali e dei prezzi al consumo”, spiega il team di BMO. Con i bassi livelli di inflazione e il percorso di normalizzazione della politica monetaria, gli aumenti dei tassi di riferimento dovrebbero essere tuttavia modesti. “Infatti, l’assenza di pressioni inflazionistiche sta favorendo l’estensione del ciclo economico e il contesto resta quello in cui gli utili societari dovrebbero continuare a sostenere le valutazioni azionarie”, conclude il team di BMO.