Notizie Notizie Italia Fca attacca i massimi, ma per Goldman Sachs vale più del doppio

Fca attacca i massimi, ma per Goldman Sachs vale più del doppio

31 Agosto 2017 15:36

I massimi assoluti con alle spalle un rally del 47% da inizio anno (+ nel solo mese di agosto) possono sembra già unlauto bottino. Ma per Goldman Sachs il titolo Fca ha ancora ampio mergine per crescere ancora. La casa d’affari statunitense reitera la sua view molto positiva sul gruppo guidato da Sergio Marchionne e alza l’asticella indicando un possibile traguardoo a 25,9 euro, ossia a livelli doppi rispetto a quelli attuali. 

Goldman Sachs ha rating buy su Fca con prezzo obiettivo a 25,9 euro rispetto ai 19,2 euro indicati in precedenza. La nuova valutazione prende in considerazione non solo il metodo Roic (rendimento sul capitale investito) ma anche quello Sotp (somma delle parti). Il potenziale upside è di oltre il 100%.

Tre grandi catalyst

Sono tre i catalyst indicati per Fca nell’arco dei prossimi 12-18 mesi. Goldman Sachs in primo luogo pone l’accento sulla creazione di valore a livello operativo con 7,5 miliardi di euro di free cash flow attesi nei prossimi 18 mesi, pari al 39% dell’attuale capitalizzazione.

Secondariamente il valore che verrebbe fuori con gli spin-off di Magneti Marelli e Comau, ma potenzialmente anche di Maserati e Alfa Romeo, per un totale di 12 miliardi di euro.

Infine il capitolo M&A per le attività core del gruppo. “Ad oggi gli investitori possono acquistare gli asset core di Fca (Jeep e Ram), pari all’80% del totale dell’ebit del gruppo, essenzialmente gratis – rimarca l’ultimo report di Goldmann su Fca – Il processo che dovrebbe andare in atto nei prossimi 18 mesi permetterà non solo di creare valore per gli azionisti ma anche rendere più digeribile un’operazione di M&A per i player interessati”.

Oggi il titolo Fca è nuovamente protagonista in Borsa con un progresso del 2,99% a 12,75 euro. 

Positivi anche gli analisti di Equita che hanno portato il target price da 11,6 a 14,1 euro. La nuova valutazione incorpora un upside del 22% per lo spin-off delle attività di componentistica, ritenuto sicuro, mentre è ritenuto “probabile, ma non nel breve”, quello di Maserati-Alfa Romeo.