Notizie Notizie Italia Eni, sempre più Medio Oriente nella sua strategia

Eni, sempre più Medio Oriente nella sua strategia

14 Gennaio 2019 09:27

Eni punta sempre più sul Medio Oriente. Lo confermano i numerosi annunci che si sono susseguiti nel fine settimana, tra cui la conquista di due nuove concessioni esplorative negli Emirati Arabi. Le prime a essere assegnate tra quelle messe a gara da Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC). Sabato scorso il gruppo energetico italiano guidato da Claudio Descalzi ha siglato due accordi per l’acquisizione di una partecipazione del 70% in due concessioni esplorative offshore: nelle concessioni, che avranno una durata di 35 anni, Eni avrà come partner la tailandese PTT Exploration and Production Company Limited (PTTEP), con una quota del 30%. Le due concessioni, denominate Blocco 1 e Blocco 2, sono situate nell’offshore nord-occidentale dell’Emirato di Abu Dhabi.
Per Claudio Descalzi, numero uno di Eni, “questo accordo rappresenta un nuovo importante passo verso l’espansione di Eni in una delle regioni leader a livello mondiale nel settore degli idrocarburi, non solo attraverso la partecipazione in giacimenti già in produzione ma anche esplorando nuovi blocchi”.

La crescita di Eni nel Medio Oriente passa anche dall’Emirato di Sharjah negli Emirati Arabi Uniti. La società italiana entra per la prima volta nell’Emirato, acquisendo i diritti esplorativi delle aree onshore A, B e C. Nel dettaglio, l’accordo è il risultato della prima gara internazionale competitiva per l’assegnazione di aree esplorative nell’Emirato, lanciato nel 2018 dalla Sharjah National Oil Corporation (SNOC) per esplorare e sviluppare nuove risorse di idrocarburi attraverso nuove alleanze strategiche. Eni sarà operatore con una quota del 75% mentre SNOC sarà partner con una quota del 25%. Queste assegnazioni, segnala Descalzi, sono un’ulteriore conferma della nostra volontà di radicare la nostra presenza in Medio Oriente creando alleanze strategiche a lungo termine.

E sempre ieri Eni ha comunicato al mercato la firma di un Memorandum d’Intesa (MoU) con l’Autorità Nazionale per il petrolio e il gas del Regno del Bahrain (NOGA). L’obiettivo è perseguire future attività di esplorazione nel Blocco 1, un’area offshore ancora in gran parte inesplorata situata nelle acque territoriali settentrionali del Regno del Bahrain. “Entrare in Bahrain ci consentirà anche di espandere la nostra presenza in una regione chiave del Medio Oriente – afferma l’a.d. di Eni -, in linea con la nostra strategia di diversificazione del nostro portafoglio esplorativo in bacini petroliferi con potenziale produzione di idrocarburi liquidi, mantenendo quote di partecipazione significative in fase esplorativa”.

Intanto a Piazza Affari, il titolo Eni inizia la seduta in leggero calo, mostrando una flessione dello 0,76% a 14,062 euro. Deboli anche le quotazioni del petrolio, con il Wti che cede l’1,24% a 50,98 dollari al barile e il Brent che indietreggia di circa l’1% a quota 59,84 dollari.

La view degli analisti
Il target price medio indicato dal consensus Bloomberg è di 17,86 euro, ossia il 26% sopra la valutazione attuale del titolo Eni. Sono ben 23 gli analisti con rating Buy, 7 con Hold e solo 3 Sell.