Creval vara maxi aumento da 700 milioni, titolo a picco in Borsa
Piano lacrime e sangue per Credito Valtellinese. Il cda dell’istituto lombardo ha deciso ieri di accompagnare il piano di rilancio al 2020 con un massiccio aumento di capitale fino a 700 milioni di euro, ben oltre i 500 mln delle indiscrezioni della vigilia. Il titolo, già precipitato di oltre il 13% alla vigilia, oggi non ha ancora aperto e segna un calo teorico di oltre il 25%.
Nuovo piano prevede taglio costi con chiusura 88 filiali
Il Piano Industriale 2018-2020 “RUN2 – Restart Under New-Normality” prevede un aumento di capitale fino a 700 milioni con la cessione di crediti deteriorati con “GACS” fino a un massimo di 1.600 milioni di euro entro il primo semestre 2018 e altre cessioni per 500 milioni nella seconda parte dell’anno.
Saranno chiuse altre 88 filiali, con un target di 350 unità entro fine 2018. Per quanto riguarda il piano di riduzione dell’organico, il target è inferiore alle 3.700 unità a fine piano, ossia circa 400 unità in meno rispetto all’attuale organico.
A fine piano, il cost/income ratio è visto al 57,5% mentre l’utile dovrebbe attestarsi a 150 milioni di euro.
“Il nuovo Piano presuppone un significativo rafforzamento patrimoniale del Gruppo che consenta la realizzazione di ulteriori, incisive azioni di de-risking e recupero di efficienza operativa, con l’obiettivo di superare definitivamente le legacy del passato e precostituire le condizioni per un significativo miglioramento della sostenibilità del business model del Gruppo nel medio periodo”, ha commentato il Direttore Generale di Creval, Mauro Selvetti. Al momento, ha precisato Selvetti, la banca non ha ricevuto dai regolatori alcuna scadenza formale entro cui realizzare l’aumento di capitale.
I primi 9 mesi dell’anno si sono chiusi con una perdita di 403 milioni di euro con rettifiche di valore su crediti e altre attività per 386 mln.