Notizie Notizie Italia Nuovo BTP a 20 anni: Tesoro annuncia risultati emissione

Nuovo BTP a 20 anni: Tesoro annuncia risultati emissione

11 Gennaio 2023 13:25

BTP a 20 anni: il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef-Tesoro) ha annunciato i risultati dell’emissione della prima tranche del nuovo BTP con scadenza ventennale.

Il BTP a 20 anni era stato presentato dallo stesso Mef che, qualche giorno fa, aveva comunicato “di aver affidato a Barclays Bank Ireland PLC, BNP Paribas, Citibank Europe Plc, Goldman Sachs Bank Europe SE e Intesa Sanpaolo S.p.A. il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 20 anni BTP – scadenza 1° settembre 2043″.

La transazione”, si leggeva nel comunicato, sarebbe stata effettuata nel “prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”.

Veniva precisato anche che, “per tener conto della presente operazione, nelle aste di titoli a medio–lungo termine previste per giovedì 12 gennaio (domani)” non sarebbero stati offerti “titoli con durata superiore a dieci anni”.

BTP a 20 anni: caratteristiche titolo ed esito emissione

Nelle ultime ore il Mef ha annunciato l’esito del collocamento del nuovo BTP a 20 anni, ricordando le caratteristiche del titolo.

  • Il titolo ha scadenza 1° settembre 2043, godimento 1° settembre 2022 e tasso annuo del 4,45%, pagato in due cedole semestrali.
  • Il regolamento dell’operazione è fissato per il 17 gennaio p.v.
  • L’importo emesso – ha aggiunto il Mef – è stato pari a 7 miliardi di euro.
  • Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,606 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,529%.
  • Gli ordini finali confermano il successo del collocamento superata quota 26,5 miliardi,
  • L’agenzia Reuters ha riportato poi il commento di uno dei lead manager, secondo cui il rendimento del BTP a 20 anni sarebbe stato fissato a 12 punti base sul tasso del Btp primo marzo 2040, cedola 3,1%.

Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da cinque lead manager, Barclays Bank Ireland PLC, BNP Paribas, Citibank Europe Plc, Goldman Sachs Bank Europe SE e Intesa Sanpaolo S.p.A. e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani invitati a partecipare in qualità di co-lead manager.

Con successivo comunicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze – si legge nel comunicato del Tesoro – sarà specificata la composizione della domanda”.

Nella giornata di oggi, sono stati comunicati gli esiti dell’asta del Tesoro che ha avuto per oggetto i BOT annuali.

Occhio al rialzo dei rendimenti, che sono saliti di ben 42 punti base rispetto all’asta di un mese fa, superando la soglia del 3%, e attestandosi al 3,086%, in rialzo di 42 punti base rispetto all’asta di un mese fa.

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Titoli di Stato 2023, ecco il calendario delle nuove emissioni

Il 2023 che si è appena aperto sarà un anno caratterizzato da un’ondata di emissioni da parte del Tesoro.

Il boom dell’offerta si spiega con l’esigenza, non solo del governo italiano, di finanziare le misure di sostegno all’economia – tra cui gli aiuti contro il caroenergia, il carobollette – varate per blindare i cittadini dagli effetti dell’inflazione.

L’ammontare delle emissioni lorde a lungo termine in Italia è stimato in almeno 310 miliardi, stando a quanto emerso alla fine del 2022 dalle Linee Guida della gestione del debito pubblico  per il 2023.

Nel rapporto si legge che “nel 2023 le esigenze di finanziamento saranno determinate dalle scadenze dei titoli in circolazione che, al netto dei BOT, saranno pari a poco meno di 260 miliardi di euro e dal nuovo fabbisogno del settore statale dell’anno che, in base alle stime preliminari coerenti con la versione più aggiornata del Draft Budgetary Plan 2022 dello scorso novembre, dovrebbe attestarsi intorno ai 90 miliardi di euro”.

Praticamente, “tenendo conto dei prestiti del pacchetto NGEU e dell’attività di gestione delle disponibilità di cassa, con le informazioni attualmente disponibili, si prevedono emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo tra i 310 ed i 320 miliardi di euro“.

Una cifra ben più alta di quella che ha caratterizzato il 2022:

“In totale nel 2022 sono state effettuate emissioni di titoli a medio-lungo termine per quasi 285 miliardi di euro, di cui 7 in concambio. Pertanto, le emissioni al netto dei concambi sono state pari a 278 miliardi di euro, un valore molto in linea con quello comunicato nell’ultimo Programma Trimestrale pari a 275 miliardi di euro. Le emissioni BOT sono state pari a 139,4 miliardi di euro”

In particolare, in questi primi tre mesi del 2023 Via XX settembre ha in agenda l’emissione di Btp short term con scadenza 2025 e di Btp a tre anni per complessivi 18 miliardi.

Area euro: valanga bond 1,3 trilioni euro

Guardando all’area euro nel suo complesso, come ha ricordato di recente un articolo di Bloomberg, nel corso del 2023 le 10 principali nazioni dell’Eurozona si apprestano a vendere sul mercato i loro debiti sovrani per un ammontare di circa 1,3 trilioni di euro.

“Una valanga di bond” in offerta, che sarà caratterizzata per poco più della metà dall’emissione di nuovi titoli.

Gli analisti di NatWest hanno commentato il boom delle emissioni, parlando di un forte balzo di nuova offerta di BTP & Co, su base netta di 340 miliardi di euro circa.

E il problema non è solo questo visto che, con il lancio del QT-Quantitative Tightening da parte della Bce, che avverrà nel mese di marzo, il mercato dovrà assorbire almeno 150 miliardi extra di debiti sovrani, nel corso dell’intero anno.

Un problema non di poco conto, in un contesto di rialzi dei tassi da parte della Bce ancora in arrivo, al fine di far rientrare la crescita dell’inflazione, che inevitabilmente faranno salire le spese per gli interessi.

Intanto negli ultimi giorni, dopo i rumor sul BTP autarchico (idea della Lega) blinda-Italia, chiamato anche BTP sovranista, si è parlato di BTP Green, ergo l’altra arma a disposizione del governo per convincere gli italiani ad accollarsi il debito pubblico made in Italy.