Notizie Notizie Italia Bper, AD Montani: dopo Carige niente oltre il piano

Bper, AD Montani: dopo Carige niente oltre il piano

Pubblicato 9 Febbraio 2023 Aggiornato 9 Febbraio 2023 17:03

Bper: dopo l’integrazione con Carige no ad altre operazioni. Lo ha detto il ceo della banca Piero Montani, commentando i risultati che Bper ha riportato nel quarto trimestre del 2022 e nell’intero 2022.

Il 2022 si è concluso con un utile di esercizio di pertinenza della Capogruppo pari a € 1,449 miliardi. Escludendo le poste straordinarie che ammontano a € 946,2 milioni, l’utile è ammontato a € 502,8 milioni.

Come fa notare tuttavia Equita SIM nella nota odierna, nel corso del quarto trimestre del 2022 Bper ha riportato utili al di sotto delle attese, con l’utile operativo che si è attestato a 343 milioni, rispetto ai 362 milioni previsti.

Il titolo reagisce riportando un calo superiore a -2% sul Ftse Mib di Piazza Affari.

Riguardo alle altre voci di bilancio di Bper:

Il margine di interesse è stato pari a € 1,825 miliardi, in crescita del 21,3% su base annua.

Nel quarto trimestre del 2022, il margine di interesse (NII) è ammontato a € 565,5 milioni (+19,1% su base trimestrale), beneficiando in particolare del contributo della componente commerciale pari a € 584,2 milioni, del contributo derivante dal portafoglio titoli per un importo di € 81,7 milioni e del contributo dei fondi TLTRO-III3 negativo per € 11,1 milioni.

Le commissioni nette sono state pari a € 1.942,1 miliardi, in rialzo del 18,3% su base annua. Nel quarto trimestre del 2022, le commissioni sono ammontate a 524,1 milioni in rialzo del 4,0% su base trimestrale.

Nel dettaglio, nel trimestre, le commissioni riferibili all’attività bancaria tradizionale ammontano a € 306,4 milioni (+1,0% t/t), le commissioni relative al comparto della raccolta indiretta sono pari a € 157,3 milioni (+6,6% t/t) e le commissioni del comparto bancassurance sono pari a € 60,3 milioni (+13,5% t/t).

La voce dividendi risulta pari a € 22,1 milioni, di cui € 2,9 milioni registrati nel 4° trimestre 2022. Il risultato netto della finanza è positivo per € 139,7 milioni (€ 23,0 milioni nel 4° trimestre 2022) beneficiando degli utili derivanti dalle cessioni di attività finanziarie per € 18,4 milioni.

Per gli azionisti, la buona notizia è che, come messo in evidenza dalla banca nella nota con cui ha diramato i numeri del 2022, “i risultati positivi e il derisking hanno consentito alla banca di proporre dividendi doppi rispetto allo scorso anno”.

Così il ceo Montani:

“L’ulteriore progresso del processo di derisking ha consentito di proseguire nella riduzione dei non performing loans che ha portato l’NPE ratio lordo al 3,2% dal 4,9% di fine 2021. La solida posizione patrimoniale ci permette di proporre un dividendo pari a € 12 centesimi per azione, doppio rispetto allo scorso anno”.

Il numero uno di Bper si è mostrato molto ottimista sul futuro e soddisfatto per i risultati conseguiti:

“Il 2022 è stato un anno molto intenso dal punto di visto lavorativo e, come del resto nei trimestri precedenti, si è concluso con risultati estremamente positivi, che vedono una redditività ordinaria in forte aumento e una solida posizione patrimoniale”.

Nel commentare i conti, il ceo di Bper ha fatto riferimento al completamento della fusione con la banca ligure Carige:

Il 2022 è stato un anno particolarmente significativo per BPER Banca, costellato da importanti iniziative. In primis mi preme sottolineare il positivo completamento dell’ integrazione di Banca Carige, operazione che ha visto la sua conclusione a fine novembre con l’atto di fusione ìe con la completa migrazione dei sistemi informativi. Questo ulteriore processo di consolidamento bancario ci ha permesso di incrementare significativamente i volumi di impieghi e raccolta in territori limitatamente presidiati e di rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento competitivo su scala nazionale, grazie anche a un rilevante aumento del numero di clienti del 20% circa, dai 4,2 milioni precedenti ad oltre 5 milioni attuali”.

Montani ha aggiunto che “la crescita strutturale della redditività ordinaria, assieme al forte miglioramento della qualità degli attivi e al mantenimento di una solida posizione patrimoniale continuano a caratterizzare il nostro Gruppo Bancario.

Ancora:

“Vorrei inoltre ricordare che lo scorso giugno è stato presentato il nuovo Piano Industriale 2022-2025, la cui implementazione sta già portando significativi benefici in termini di razionalizzazione della struttura operativa e incremento della redditività. Tutto questo grazie al potenziamento delle nostre fabbriche prodotto attive negli ambiti strategici del Gruppo e ad un’accelerazione della digitalizzazione volta a migliorare la relazione con la clientela, al fine di rispondere alle nuove ed evolute esigenze”.

Il ceo ha anche tenuto a sottolinare che per ora Bper , dopo l’integrazione con Carige, non punta ad altre acquisizioni:

“Per quanto riguarda la possibilità di fare altre operazioni, vorrei dire che dobbiamo avere prudenza”. D’altronde, “nel giro di poco più di un anno, tra UBI e Carige, sono entrate circa 8.500 persone su circa 12.000 che avevamo. E anche se è andato tutto quanto bene, dobbiamo essere realisti sul fatto che oltre 8.000 persone non si possono inserire in pochissimo tempo. Dobbiamo assestare bene l’operazione e proseguire col piano industriale”.

Insomma, ha detto ancora Piero Montani, “sul tavolo non c’è nulla di più rispetto al piano”.

In ogni caso, oltre alla cedole doppie la buona notizia per Bper è l’outlook positivo sfornato dal ceo che, nella call con gli analisti, ha detto che Bper è “in anticipo sul piano industriale” al 2025, in alcuni casi anche “quasi di un anno”.

Veniamo ai numeri, che Equita riassume e commenta nella sua nota giornaliera dedicata ai mercati, mettendo in evidenza i risultati del quarto trimestre del 2022, che sono stati inferiori alle attese, a causa di maggiori costi e maggiori accantonamenti per far fronte a eventuali perdite sui crediti. (NPL-crediti deteriorati).

Detto questo, Equita ha parlato di una “traiettoria supportive su 2023-24”, rividendo così al rialzo il target price sul titolo Bper, da 2,5 euro a 3,33 euro.

Di seguito i numeri del quarto trimestre di Bper, su base adjusted:

  • Margine di interesse: 565mn (+19% QoQ LfL) vs 503mn attesi
  • Fatturato: 1,113mn (+41% QoQ) vs 1,054mn att.
  • Utile operativo: 343mn vs 362mn att.
  • LLPs (loan loss provisions): -210mn (92bps) vs -178mn att. (78bps).
  • pre tax: 28mn vs 178mn att.

Così Andrea Lisi di Equita:

Come atteso, i risultati del trimestre sono stati significativamente influenzati da numerosi elementi one-off, sia negativi (costi per uscite personale, oneri integrazione Carige, aggiustamenti del badwill) che positivi (capital gain sulla cessione del merchant acquiring a Nexi). A livello di ricavi maggiori, la principale sorpresa positiva è legata al margine di interesse (+12% beat) e a un ottimo andamento delle commissioni (+3% beat, in crescita del 4% su base trimestrale trainate dal business bancassicurativo)”.

I costi operativi adjusted sono stati tuttavia dell’11% superiori alle attese”, fattore che ha portato il cost-income al 69%.

Gli (LLP), accantonamenti, sono stati influenzati inoltre da 61 milioni per il ripristino della riserva collettiva su Carige. Ma “anche al netto di questa voce, il CoR a 92bps sarebbe stato superiore della nostra stima (78bps)”.

Il CET1 è salito su base trimestrale di 26 punti base al 12.8%, “supportato anche – come anticipato – dal riconoscimento del beneficio delle DTA di CRG”.

Bper ha sorpreso sul fronte dividendi, propronendo per l’appunto un dividendo per azione di 12 centesimi (yield del 5%), “superiori agli 11 cents attesi.

Riguardo all’outlook, la banca guidata da Montani ha fornito per il 2023 le seguenti indicazioni (riassunte anche in questo caso da Equita SIM)

  • Margine di interesse visto in area 2.2bn assumendo un EUR 3M medio al 2.5%. Sensitivity margine di interesse di 100mn per 100bps di rialzo della curva. La guidance si basasull`assunzione di un deposit beta del 30%, significativamente superiore a
    quello osservato ad oggi.
  • Commissioni in area 2 miliardi
  • Costi operativi in area 2,6-2.7 miliardi.
  • Costo del rischio ordinario di circa 50 punti base

Dalla call con gli analisti indetta dalla banca è emerso che:

  • Il CET1 pro forma per il rilascio delle DTA di CRG e il one-off dalla cessione della piattaforma NPE e dei portafogli UTP si attesterebbe al13.2%.
  • Dall’ispezione BCE Bper stima impatti a capitale in area 40bps. Il potenziale beneficio della migrazione dei modelli interni su CRG è stimatoa 50bps.
  • Nonostante il processo di integrazione di Carige sia concluso, al momento CRG è focalizzata ad assestare la macchina operativa e a portare a termine le iniziative di piano.

Sulla base di tutto questo, Equita SIM ha annunciato di aver rivisto al rialzo le stime sull’utile netto adj. 2023/24 del +34%/14% principalmente per riflettere maggiore margine di interesse (sopra la guidance della società) e minori accantomamenti. Il target price è stato migliorato del +28% a 3.3 euro (2023E P/TE = 0.6, ROTE 10%)”. Equita ha concluso affermando che “il titolo tratta a valutazioni compresse (2023E P/TE 0.46x).