Notizie Indici e quotazioni Borse Europa contrastate in chiusura, occhi puntati sulla delibera della Fed

Borse Europa contrastate in chiusura, occhi puntati sulla delibera della Fed

20 Marzo 2024 17:45

Le principali borse europee archiviano la seduta odierna con segni misti, mentre Wall Street procede poco sotto la parità nel giorno della delibera della Federal Reserve e della conferenza del presidente Jerome Powell. Il Fomc lascerà i costi di finanziamento invariati, ma diffonderà le proiezioni aggiornate dei funzionari sui tassi (il cosiddetto dot-plot) e potrebbe annunciare novità sul bilancio, nell’ambito del processo di riduzione della liquidità sul mercato.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 20 marzo 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dello 0,2%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dello 0,09% a 34.293,29 punti.

Positive anche il Dax tedesco (+0,2%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,5%), mentre arretra il Cac40 francese (-0,5%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Terna, dopo il nuovo piano al 2028, Telecom Italia e Prysmian.

Al contrario, i peggiori del listino sono Poste Italiane, Diasorin ed Eni.

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Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,70% e quello del Bund al 2,43%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul Forex, cambio euro/dollaro poco mosso a 1,086 e dollaro/yen in aumento a 151,6 yen per dollaro.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent torna a 86 dollari al barile, dopo i dati americani sulle scorte che hanno evidenziato un calo delle riserve di greggio pari a 2 milioni di barili.

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Bitcoin scambia a 63.000 dollari.

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L’agenda degli eventi

Oggi la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha confermato che potrebbe esserci un taglio dei tassi a giugno, laddove le previsioni del Consiglio direttivo venissero confermate dai dati. Lagarde ha comunque precisato che, anche dopo la prima mossa, non vi sarà alcun vincolo sulle riduzioni future.

Dall’agenda macro sono giunti i dati sull’inflazione del Regno Unito, in calo oltre le attese a febbraio. Su base annua, il Cpi è cresciuto del 3,4%, al di sotto del 3,5% atteso e in discesa dal 4% di gennaio. L’inflazione core si attesta al 4,5%, a fronte del 4,6% del consenus e del 5,1% precedente. La produzione industriale dell’Italia ha registrato un calo dell’1,2% su base mensile a gennaio, mentre l’indice di fiducia dei consumatori dell’eurozona è lievemente migliorato a marzo (da -15,5 a -14,9 punti).

I principali eventi della settimana si terranno questa sera e domani, quando si riuniranno, nell’ordine, la Fed e la BoE.

Gli analisti di Allianz Global Investors commentano:

“Benché l’annuncio di un taglio dei tassi da parte della Fed sia improbabile, i suoi funzionari dovrebbero fornire previsioni economiche aggiornate e potrebbero discutere le modalità di rallentamento del quantitative tightening. Altri dati importanti sugli Stati Uniti riguarderanno le richieste di sussidi di disoccupazione (domani) e l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) per il settore manifatturiero di S&P Global (domani).

La situazione monetaria del Regno Unito è simile a quella degli Stati Uniti: probabilmente la BoE inizierà a tagliare i tassi quest’anno, ma un annuncio in occasione della riunione di giovedì sembra prematuro. Oltre alla decisione della BoE, gli investitori britannici terranno d’occhio le vendite al dettaglio (venerdì).

La Bce non si riunisce questa settimana, ma gli osservatori dell’Europa attendono con impazienza alcune statistiche. Tra queste, il PMI manifatturiero e dei servizi per la Germania (domani) e le attese delle imprese tedesche (venerdì)”.