Banche zavorrano Piazza Affari, Buffett infiamma i titoli assicurativi. Stasera Moody’s su Italia
Le vendite sui bancari continuano a condizionare l’umore di Piazza Affari. Dopo il tentativo di rimbalzo di ieri, sulla scia delle notizie in arrivo dalla Spagna, con la Corte Costituzionale spagnola ha annunciato la sospensione della sessione plenaria del Parlamento catalano prevista per lunedì prossimo, questa mattina Piazza Affari è tornata a muoversi al ribasso con il Ftse Mib in calo dello 0,61%.
Pesa il cattivo umore delle banche: Bper cede il 2,83%, Banco Bpm il 2,43%, Ubi Banca; male anche le big Unicredit (-1,08%) e Intesa Sanpaolo (-0,61%). Mediobanca (+0,13%)) cavalca solo in parte la promozione di Equita Sim che ha alzato la raccomandazione a buy. Il settore bancario è stato fortemente penalizzato nelle ultime giornate dalle indicazioni arrivate dalla Bce che ha annunciato da gennaio 2018 una stretta sui nuovi crediti deteriorati. Mossa che secondo gli analisti peserà soprattutto sulle banche italiane e rischia di portare a cessioni dei Npl a prezzi ancora più scontati.
A Milano spicca oggi lo sprint di Cattolica Assicurazioni (+14,4%) che vede entrare nell’azionariato il miliardario Warren Buffett con una quota di oltre il 9% che lo proietta come primo azionista della compagnia assicurativa milanese. La Banca Popolare di Vicenza cederà a Berkshire Hathaway di Warren Buffett l’intera quota che detiene in Cattolica, vendendo le azioni detenute a 7,35 euro per azione, per un controvalore complessivo di 115,89 milioni di euro.
Effetto Buffett che spinge anche Unipol (+0,81%).
Attesa per Moody’s su Italia e non farm payrolls Usa
Stasera, dopo la chiusura dei mercati, è atteso il giudizio di Moody’s sull’Italia. L’agenzia di rating ha outlook negativo sul nostro debito sovrano con giudizio Baa2 (solo due gradini sopra l’area non investment grade). Difficile che arrivi una promozione anche se ad agosto la stessa Moddy’s ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l’economia italiana. nel corso di ottobre arriveranno anche i pronunciamenti di Fitch (20 ottobre) e Standard&Poor’s (27 ottobre). Una futura promozione potrebbe rappresentare per l’Italia un importante sponda in termini di minore spread. Guardando a quanto successo per un altro paese periferico dell’Eurozona, il Portogallo nelle scorse settimane ha visto S&P alzare il merito di credito con lo spread rispetto a Bund e altri paesi periferici che si è ridotto di circa 30 punti base. Lo stesso potrebbe quindi accadere per quello tra Btp e Bund.
Sul fronte macro l’ultima seduta della settimana vede in primo piano i dati sul mercato del lavoro statunitense. Le attese sono di un rallentamento del ritmo di creazione di posti di lavoro con non farm payrolls a +90mila unità nel mese di settembre rispetto alle +156 mila del mese precedente. Il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 4,4%.