Notizie Banche, difesa & Co: i settori buy secondo Schroders

Banche, difesa & Co: i settori buy secondo Schroders

21 Dicembre 2022 14:13

Lo scenario peggiore, ovvero una recessione profonda e prolungata, può essere evitato. Così Martin Skanberg, Fund Manager, European Equities di Schroders secondo cui “ciò favorirebbe un miglioramento del sentiment nei confronti dei titoli azionari dell’Eurozona, attualmente molto sfavorita dagli investitori”.

La domanda per il 2023, si chiede l’esperto, è se i mercati riusciranno a superare il difficile contesto macroeconomico:

La speranza che l’inflazione abbia già raggiunto il suo picco, almeno negli Stati Uniti, di recente ha sostenuto l’azionario. È possibile che questo slancio continui nella prima parte del 2023, per poi venire meno nel corso dell’anno”.

I settori su cui puntare

Le banche sono un settore che potrebbe generare buoni risultati dice l’analista.

Molte banche dell’eurozona sono ancora valutate in modo interessante e l’aumento dei tassi d’interesse è positivo per il riprezzamento dei prestiti. È chiaro che una recessione causerebbe un aumento dei crediti inesigibili, ma se la recessione sarà breve e/o poco profonda, l’impatto negativo sarebbe più limitato di quanto si possa temere. Anche i settori sensibili all’economia, come i beni strumentali o i semiconduttori, potrebbero cavarsela relativamente bene, soprattutto se la recessione si rivelasse di breve durata.

Al contrario, “un settore che ha sofferto particolarmente nel 2022 è quello delle piccole e medie imprese”.

Anche in questo caso, potremmo assistere a un’inversione di tendenza. In generale, infatti, un sentiment più favorevole nei confronti dell’azionario tende a portare a una sovraperformance dei titoli a piccola capitalizzazione rispetto a quelli a grande capitalizzazione.

Un’altra area di interesse per gli investimenti sarà la difesa, con l’aumento della spesa da parte dei governi a seguito della guerra in Ucraina. La transizione energetica rimane un tema chiave per l’Europa e la sicurezza energetica è diventata fondamentale. Gli investimenti potrebbero essere indirizzati verso quei progetti che offrono il ritorno più rapido in termini di sicurezza.

“La grande incognita resta la guerra in Ucraina. Alla luce di ciò e delle incertezze sulle prospettive di crescita, non è il momento di posizionarsi in modo aggressivo. Come sempre, ci concentreremo sulle migliori opportunità a livello di titoli, puntando su specifiche aree di crescita, che si possono trovare anche nei periodi economici più difficili”, conclude l’analisi di Schroders.