Notizie Notizie Italia Accordo fatto, Fincantieri-STX verso Airbus dei mari. Gentiloni: Certamente Leonardo avrà un ruolo

Accordo fatto, Fincantieri-STX verso Airbus dei mari. Gentiloni: Certamente Leonardo avrà un ruolo

28 Settembre 2017 07:42

Focus sul titolo Fincantieri, dopo l’accordo raggiunto ieri tra Italia e Francia in merito al dossier Fincantieri-STX.  Il titolo Fincantieri, anche per effetto del Sell on The News, non ha reagito bene all’accordo. Dopo aver avviato le contrattazioni della vigilia in rally del 3,5%, Fincantieri ha ceduto fino a -2% dopo l’annuncio, riducendo poi la perdita a -0,36%, a 1,09 euro.

Lo scorso 25 settembre, nell’attesa che si sbloccasse l’impasse tra Italia e Francia, aveva testato un nuovo massimo storico.

In base ai termini dell’intesa raggiunta in occasione del vertice bilaterale a Lione, il colosso italiano della cantieristica navale otterrà la maggioranza nel capitale di STX, ovvero il 51%, attraverso una quota del 50% effettivamente acquisita e un 1% “prestato” da Parigi, che per 12 anni potrà avvalersi di “un diritto di ritorno”, nel caso in cui Fincantieri non ottemperasse a una serie di impegni concordati.

Si tratta di un accordo che prelude a ulteriori collaborazioni tra i due paesi, in quanto getta le basi per un’alleanza anche nel settore navale della difesa. Ed è qui che potrebbe scendere in campo anche Leonardo, il cui nome è stato fatto dallo stesso premier:

L’accordo, ha detto infatti Gentiloni è “solo il primo passo di un ambizioso progetto di creare insieme un grande player mondiale dell’industria navale civile e militare”. E “certamente nel lavoro che oggi comincia con l’obiettivo del traguardo di un grande campione globale dell’industria navale saranno coinvolti i diversi player: forze armate, Marina, governi, i protagonisti dell’intesa su Stx e gli altri player del settore, per l’Italia certamente Leonardo Finmeccanica che avrà un ruolo in questo lavoro come normale”.

Sul modo in cui l’intesa tra l’Italia e la Francia è stata raggiunta, Marc Ostwald, analista presso ADM Investor Services, ha fatto notare al Financial Times che, “più che un segnale di sfiducia, è stata una scelta fatta contro il rischio potenziale di perdite di posti di lavoro in Francia, in caso di eventuali future difficoltà finanziarie e, anche, per assicurare un certo grado di controllo su un settore altamente sensibile come quello della difesa. E’ chiaro che la Francia desideri disporre dell’opzione di allontanarsi dall’accordo”, attraverso il diritto di ritorno di cui dispone.

In ogni caso, ora ci sono le condizioni per realizzare finalmente quell’Airbus dei mari di cui tanto si è parlato dei mesi scorsi, con la possibilità di siglare alleanze anche con altri potenziali partner.