Notizie Valute e materie prime Petrolio: il Wti si prenderà una pausa di riflessione questa estate con prezzi sotto i 40 dollari

Petrolio: il Wti si prenderà una pausa di riflessione questa estate con prezzi sotto i 40 dollari

27 Maggio 2020 15:17

Una pausa estiva di rifessione per il Wti (West Texas Intermediate). Il petrolio d’Oltreoceano, utilizzato come benchmark nel prezzo sul mercato dei futures del Nymex, durante l’estate potrebbe prendersi un periodo di pausa nel movimento di recupero, con quotazioni che rimarranno sotto i 40 dollari al barile. Una soglia che potrà essere superata solo nella parte finale dell’anno, con quotazioni dunque oltre i 40 dollari, andando a colmare il gap aperto a inizio marzo, sempre che la Fase 2 venga gestita in maniera efficiente da contribuire a sostenere il recupero della domanda globale. Lo sostengono gli analisti di Mps Capital Services nel loro recente report sulla materia prima.

Dal punto di vista tecnico, il rimbalzo dei prezzi è stato molto rapido. Un livello di resistenza da monitorare nelle prossime settimane, secondo questi esperti, passa da 39,43 (resistenza dinamica), livello che dovrebbe contenere le quotazioni per gran parte dell’anno. In caso di correzione delle quotazioni da monitorare i due supporti più vicini collocati in prossimità di 28,40 e 27.

I fattori da monitorare tra tensioni Usa-Cina, Opec e Etf
Sui movimenti del Wti però incideranno diversi fattori, da monitorare con attenzione nei prossimi mesi. Innanziatutto, le tensioni Usa-Cina, che in queste ultime settimane sono tornate a surriscaldarsi. “Se durante l’estate ci saranno cali dei prezzi collegati a fasi di risk off causati dalle tensioni crescenti tra Cina e Usa, riteniamo che saranno temporanei”, rassicurando da Mps Capital Services, indicando come ragione il recente accordo dell’OPEC+ di aprile. A questo riguardo sarà importante monitorare anche le decisioni che verranno assunte nel prossimo
meeting del 9-10 giugno dell’OPEC+ (conferma/prolungamento dei tagli).

Saranno anche da monitorare i flussi di notizie legati agli ETF sul petrolio, poiché sono un fattore tecnico che va ad aggiungere incertezza e che potrebbe contribuire ad amplificare la volalità in alcuni momenti. “Ricordiamo che Wisdomtree sarà costretta a chiudere otto ETC sul petrolio a giugno (tra cui quello più scambiato in Europa sul Brent) in seguito ad una decisione esterna della divisione svizzera di Royal Dutch Shell, che gli forniva i derivati per l’esposizione”, spiegano da Mps. Non solo. Il principale ETF al mondo sul petrolio, lo United State Oil (USO con asset detenuti per circa 4,5 Mld$), recentemente è balzato all’attenzione delle cronache per le limitazioni imposte sull’ammontare di future detenuti e conseguente cambio di strategia che è stato costretto ad effetture nel momento di maggiore debolezza dei prezzi del petrolio.

Wti e Brent, la regola del pollice
Il Wti e il Brent, le due tipologie di petrolio, tendenzialmente dovrebbero muoversi nella stessa direzione nel corso dei prossimi mesi, con eventuali allargamenti e restringimenti degli spread a seconda dell’evoluzione del mercato Usa rispetto a quello globale, sostengono gli espeti nel report, ricordando la “regola del pollice”: un contesto di aumento delle scorte globali indotto principalmente da eccesso di scorte negli Usa tende a penalizzare di più il Wti rispetto al Brent, mentre un contesto di ribilanciamento del mercato globale tende a favorire il Wti in termini relativi soprattutto se la domanda di carburanti negli Usa riduce le scorte locali.

“Le scorte americane restano su livelli molto elevati rispetto agli anni passati, anche se hanno cominciato a calare nelle ultime settimane. Se la consueta stagionalità sarà rispettata, il trend estivo di ridimensionamento delle scorte dovrebbe continuare almeno fino a settembre, mantenendo mediamente stretto lo spread verso il Brent”, concludono da Mps Capital Services.