Notizie Notizie Italia Nexi soffre in Borsa. Rumor su offerta non vincolante a Nets mentre fondi Mercury UK avviano cessione quota in vista deal SIA

Nexi soffre in Borsa. Rumor su offerta non vincolante a Nets mentre fondi Mercury UK avviano cessione quota in vista deal SIA

7 Ottobre 2020 10:33

Titolo Nexi ancora sotto pressione a Piazza Affari. Mercury UK Holdco, azionista di maggioranza di Nexi, ha comunicato ieri la vendita della quota pari al 13,4% nel gruppo, dopo che la società di pagamenti digitali ha annunciato alla vigilia un accordo di fusione con Sia: accordo che darà vita a un campione di paytech italiano ed europeo e che vedrà Cassa Depositi e prestiti detenere una partecipazione pari al 25% nella società risultante dall’operazione.

Il trend di Nexi è stato negativo anche nella sessione di ieri. Così Equita SIM riassume quanto avvenuto nelle ultime ore:

“Mercury Uk Holdco, il veicolo dei fondi Bain Capital, Advent e Clessidra, ha ceduto ad investitori istituzionali tramite una procedura di bookbuilding accelerato (ABB) 84 milioni di azioni Nexi, corrispondenti al 13,4% del capitale ed al 40% della propria partecipazione che passa quindi dal 30,4% al 20% del capitale di Nexi. Secondo Bloomberg l’ABB è stato effettuato a €15,5 per azione, ovvero uno sconto dell’8% rispetto al prezzo di chiusura. Mercury si è impegnata con le banche collocatrici ad un periodo di lock up sul restante pacchetto azionario di Nexi, pari a 126 milioni di azioni e corrispondente al 20m1% del capitale ovvero al 14% del capitale pro-forma post fusione con Sia. Il lock up riguarderà il 100% delle azioni nelle mani di Mercury per i primi 6 mesi successivi al closing dell’operazione Sia (che è attesa nell’estate 2021, quindi questo lock-up scadrà a fine 2021/inizio 2022) e il 50% della partecipazione per i successivi 12 mesi a determinate condizioni (quindi questo lock-up scadrà nell’estate 2022)”.

Equita SIM ha un rating hold sul titolo Nexi, a fronte di un target price a 16,2, inferiore rispetto ai 16,86 a cui il titolo ha chiuso la sessione di ieri.

Nelle ultime ore Bloomberg ha diffuso alcuni rumor secondo cui la società sarebbe già pronta a fare acquisizioni che aveva in cantiere da tempo, in particolare quella che ha come target la danese Nets, che fa capo ai fondi private equity Hellman & Friedman e a Advent e Bain.

Secondo le indiscrezioni, Nexi avrebbe presentato a Nets una offerta non vincolante.

Lunedì la notizia dell’accordo di fusione Nexi-Sia, del valore di 15 miliardi di euro, che creerà uno dei gruppi fintech più grandi in Europa. Le nozze hanno un’importanza strategica per il governo, che da sempre punta al progetto “Italia Cashless”. “Significativa” sarà la creazione di valore con sinergie ricorrenti stimate in circa €150 milioni annui a regime e con sinergie Capex one-off di €65 milioni. Aumento a doppia cifra del cash EPS nel 2022.

Tenuto conto delle sinergie attese, la nuova società risultante dalle nozze Sia-Nexi beneficerà di ricavi aggregati pro-forma al 31 dicembre 2019 pari a €1,8 miliardi, di un EBITDA aggregato pro-forma pari a €1,0 miliardo e di Operating Cash Flow pari a €0,8 miliardi.

Da segnalare che il principale cliente di Sia è UniCredit, al punto che la banca ha inciso per un quinto sul fatturato dello scorso anno, pari a 733 milioni di euro, stando ai dati di Equita. Altri grandi clienti di Sia sono Nexi, Banca BPM e la stessa Bce.

Leggi dettagli fusione Nexi-SIA

Il Nuovo Gruppo Sia-Nexi sarà guidato dall’attuale Amministratore Delegato di Nexi, Paolo Bertoluzzo, in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Il rapporto di cambio risulterà in una ripartizione dell’azionariato pro-forma pari al 70% per gli azionisti di Nexi e al 30% per gli azionisti di SIA.

Ieri il Sole 24 Ore ha pubblicato un’intervista rilasciata dal numero uno di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo,  che ha sottolineato come l’investimento in SIA sia stato tra i più redditizi e che ha confermato che post fusione CdP arriverà “al 25 per cento circa (quota di capitale), con Intesa SanPaolo intorno al 7 per cento“.