Notizie Notizie Italia Morgan Stanley vede nero per Pil Usa. Piazza Affari debole con banche ed ENI

Morgan Stanley vede nero per Pil Usa. Piazza Affari debole con banche ed ENI

3 Aprile 2020 09:42

Il 2020 dell’economia Usa potrebbe essere il peggior anno dal lontanissimo 1946. Morgan Stanley stima che il 2020 segnerà la peggiore recessione dal Dopo Guerra per gli Usa con PIL giù del 5,5%. La banca d’affari americana ha ridotto le previsioni del primo trimestre a una contrazione del 3,4% annualizzata, mentre nel secondo trimestre l’economia dovrebbe ridursi del 38%, rispetto a una precedente previsione di una contrazione del 30%.

Anche la disoccupazione statunitense raggiungerà un picco record del 15,7% nel secondo trimestre. 

Oggi forte attesa per i dati sul mercato del lavoro Usa di marzo che dovrebbero evidenziare i primi forti effetti dell’emergenza Covid-19. Ieri il balzo record di 6,6 milioni nelle richieste iniziali di disoccupazione evidenzia il continuo impatto economico sull’economia americana. 

Milano in affano con ENI e banche

A Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1,22% a quota 16.628 punto dopo il balzo dell’1,75% di ieri sotto la spinta dei titoli oil. 

Tra i singoli titoli ritraccia ENI a -3,35% a quota 9,50 euro dopo il balzo della vigilia in scia al rally record del petrolio sotto la spinta delle parole di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che l’Arabia Saudita e la Russia potrebbero ridurre la produzione di greggio di almeno 10 milioni di barili nel tentativo di sostenere i prezzi del petrolio. Trump ha twittato che dopo aver parlato con il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman, che ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin, i due avrebbero concordato di fermare la guerra dei prezzi e tagliare la produzione. “È evidente che un accordo del genere dipenderebbe dal coinvolgimento di un’intera serie di membri non OPEC, come Canada, Messico e compagnie petrolifere statunitensi indipendenti, che è tutt’altro che garantito”, rimarcano gli analisti di IG nella Morging Call.

Tra gli altri titoli continua il momento difficile per FCA (-1,6% a 6,185 euro) con il mercato che continua a guardare con timore allo shock che colpirà i volumi del mercato auto in questi mesi e anche al rischio che la fusione con PSA slitti e si decida di rimandare o tagliare il dividendo ordinario (2,2 mld) e quello straordinario (5,5 mld).

Male anche il settore bancario: -1,95% Intesa Sanpaolo, -2,18% Unicredit e -2,5% Mediobanca. DBRS Morningstar ha intrapreso una serie di azioni di rating che riflettono la crescente incertezza e i rischi per le banche italiane dovuti alle perturbazioni sul mercato derivanti dalla epidemia di coronavirus. Nel dettaglio l’agenzia ha intrapreso azioni di rating su 9 banche italiane, confermando i rating per Intesa Sanpaolo, UBI e CreVal nonché l’outlook a stabile. Confermati i rating di Banca MPS, Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Iccrea Banca e Banca Popolare dell’Alto Adige SpA, sulle quali però ha rivisto l’outlook a Negativo da Stabile.

Unipol rinuncia al dividendo

Infine male Unipol (-1,59%) che ha deciso di attenersi strettamente alle richieste dell’IVASS, sospendendo la proposta di distribuzione del dividendo per l’esercizio 2019 (pari a 0,28 euro per azione). Il cda del gruppo ha deciso inoltre di proporre all’adunanza assembleare convocata per il 30 aprile prossimo l’assegnazione a riserva dell’utile d’esercizio 2019.