Wall Street ancora sotto pressione dopo balzo inflazione PPI, futures Usa giù. Taglio tassi Fed più lontano?
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Wall Street sotto pressione dopo la doccia fredda sui mercati arrivata dal fronte macroeconomico Usa con la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione, tra i dati più di rilievo per monitorare il trend dell’inflazione.
Alle 6.55 circa ora italiana, i futures sui principali indici azionari Usa sono in ribasso: quelli sul Dow Jones perdono lo 0,09%, mentre quelli sullo S&P 500 e sul Nasdaq scendono rispettivamente dello 0,14% e dello 0,34%.
L’indice PPI, relativo al mese di febbraio, ha riportato un balzo dell’1,6%, al ritmo più sostenuto dal settembre del 2023.
Su base mensile, la crescita è stata doppia rispetto a quanto atteso e anche doppia rispetto al mese di gennaio, pari a +0,6%.
Escludendo le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari e dei prezzi energetici, il PPI core è salito dello 0,3%, più del +0,2% atteso.
La prospettiva di una Fed ancora riluttante a tagliare i tassi, a causa di una inflazione persistente, ha fatto scattare il dietrofront di Wall Street.
Il Dow Jones ha chiuso in ribasso di 137,66 punti, o -0,35%, a 38.905,66 punti, il Nasdaq Composite ha segnato un calo dello 0,3% a 16.128,53 punti, mentre lo S&P 500 è arretrato dello 0,29% a quota 5.150,48.
La pubblicazione del dato si è tradotta anche in una impennata dei tassi dei Treasury, con quelli a 10 anni che sono balzati di 10 punti base, al 4,29%.
In attesa dell’imminente riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, dei prossimi 19-20 marzo, le scommesse dei trader su un nulla di fatto sui tassi sono balzate al 99%.