News Breaking news UniCredit, la Bce dà l’ok a parte restante piano buyback da 3,1 miliardi

UniCredit, la Bce dà l’ok a parte restante piano buyback da 3,1 miliardi

12 Aprile 2024 07:06

UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, ha annunciato nella serata di ieri di aver ricevuto l’autorizzazione della Bce per l’esecuzione della parte restante del programma di riacquisto di azioni proprie 2023 per un massimo di 3.085 milioni di euro.

L’approvazione si è basata sulle informazioni finanziarie, fornite dalla Società, che
hanno dimostrato la solidità del capitale e la resilienza del modello in scenari di stress.

La prima tranche del programma di riacquisto di azioni proprie per il 2023, per un
importo di 2.500 milioni di euro, si è conclusa il 7 marzo 2024.

Insieme al dividendo proposto, ha reso noto UniCredit nel comunicato con cui ha annunciato l’ok della Bce, “questo porta a una distribuzione totale per il 2023 di
8,6 miliardi di euro: un aumento di circa 3,35 miliardi di euro rispetto al 2022”.

“Proforma per questa distribuzione il CET1 ratio di UniCredit è pari al 15,9% a fine 2023”.

“Questo dato – ha sottolineato Piazza Gae Aulenti – sottolinea l’impegno di UniCredit a conseguire rendimenti per gli azionisti attraenti e sostenibili, mantenendo al contempo una forte dotazione di capitale, e conferma la fiducia della società nella possibilità di conseguire rendimenti interessanti per gli azionisti e di creare valore a lungo termine”.

L’avvio del programma di riacquisto di azioni proprie, così come il dividendo per un
massimo di 3.015 milioni di euro, ha precisato ancora la banca gestita da Andrea Orcel, dipendono dall’approvazione da parte degli azionisti della Società in occasione dell’Assemblea convocata per il 12 aprile 2024.

“A causa delle restrizioni del periodo di black-out, il riacquisto di azioni inizierà il prima possibile dopo i risultati finanziari del primo trimestre 2024, che saranno resi noti il 7 maggio 2024, previa l’approvazione degli azionisti e a seconda delle condizioni di mercato”.