Eurozona: contrazione Pmi non dovrebbe destare preoccupazione (Ihs Markit)
“L’indagine di marzo ha osservato il maggiore crollo del Pmi manifatturiero da giugno 2011 e il terzo rallentamento consecutivo del tasso di espansione”, indica Chris Williamson, capo economista di Ihs Markit, sottolineando che tale “contrazione non dovrebbe destarci troppa preoccupazione. Era, infatti, inevitabile osservare una sorta di moderazione nel tasso di crescita dopo l’incremento osservato ad inizio anno, anche per via di problemi a breve termine sulla capacità che limitano l’economia nel crescere così velocemente per lunghi periodi”. “Ciò è stato molto evidente – prosegue l’esperto – nel recente allungamento dei tempi medi di consegna dei fornitori, con alcuni rallentamenti inoltre attribuiti a fattori temporanei come le avverse condizioni metereologiche”.
Nella zona euro l’indice Pmi manifatturiero ha confermato la prima lettura attestandosi a 56,6 punti a marzo. Il dato finale di febbraio è stato di 58,6 punti.