Decreto dignità, avv. Fabrizio Daverio: ‘grave errore, lavoro a termine non è precario, ma anticamera stabile occupazione’
Così l’avvocato Fabrizio Daverio, socio fondatore dello Studio legale Daverio & Florio, specializzato nel Diritto del Lavoro e nel Diritto della Previdenza Sociale, commenta il decreto dignità varato dal governo M5S-Lega su proposta del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.
“La controriforma del lavoro a termine è un grave errore, perché il lavoro a termine non è precario, ma è l’anticamera della stabile occupazione”, sottolinea, riferendosi alla stretta sui contratti a termine.
Certo, “l’obiettivo di ridurre il precariato è di per sé lodevole, ma la strada scelta è sbagliata, e soprattutto la tecnica delle ‘causali’ anni ’60, per le quali il lavoro a termine vale solo per circostanze straordinarie ed eccezionali, da specificare, è pericolosa”.
Secondo l’avvocato Daverio “i tratta di un ritorno al passato”, visto che “l’esperienza storica ha dimostrato che le ‘causali’ sono un grande ostacolo per le aziende e una fonte di contenziosi e di grovigli inestricabili, oltre ad essere un’opzione obsoleta. Il contratto a termine produce lavoro vero, che sfocia per lo più, da solo, nella stabilizzazione”.
“Il vizio di fondo è quindi concettuale. Non si può ingabbiare il lavoro a termine, essenziale per un’economia contemporanea. Le aziende ricorrono ai contratti a termine per evidenti ragioni di flessibilità, quando ritengono che determinate posizioni lavorative non siano (ancora) stabili. Imporre una motivazione specifica risulta, nei fatti, artificioso e irrealistico”.
“Inoltre – conclude l’avvocato – l’inserimento delle motivazioni apre la via a contenziosi successivi davanti alla Magistratura del lavoro, e il timore è che ancora una volta sorgeranno liti sulle parole più che sui fatti”.