Brexit: partiti i negoziati formali. Possibili prospettive per la sterlina, guardando anche alla BoE
I negoziati formali sulla Brexit hanno preso il via oggi a Bruxelles. Michel Barnier, responsabile dei negoziati per la Commissione europea, e David Davis, segretario di Stato inglese per l’uscita dall’Unione europea, si sono dati appuntamento oggi nella capitale belga, per il primo round di discussioni sul divorzio della Gran Bretagna dall’Unione europea. “Iniziamo questo negoziato con un tono costruttivo e positivo, determinati a costruire una partnership speciale con i nostri amici e alleati europei”, ha dichiarato Davis aggiungendo che “oggi sono a Bruxelles, come Michel Barnier, per iniziare la prossima fase del nostro lavoro per costruire un nuovo e profondo rapporto con l’Unione europea”.
Trattative che hanno preso il via in un clima incerto a livello politico. Soprattutto dopo le elezioni dello scorso 8 giugno che hanno visto la premier Theresa May vincere, senza però ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento. Di fatto la situazione che si è venuta a creare è quella del cosiddetto “Parlamento impiccato”.
Proprio questo esito elettorale ha mandato nelle scorse settimane al tappeto la sterlina che si è ripresa solo dopo la riunione della Bank of England (BoE) di giovedì scorso. L’istituto ha confermato i tassi di interesse, ma a sorpresa è aumentato il numero dei membri favorevoli a un rialzo del costo del denaro di fronte alla risalita dell’inflazione. Il comunicato della banca centrale britannica ha infatti messo in evidenza come l’inflazione potrebbe superare 3% in autunno e rischia di rimanere sopra target a lungo. Inoltre ha posto l’accento sul fatto che il calo della sterlina ha aggiunto pressioni sull’inflazione. E di fronte a questo scenario sono tornati gli acquisti sulla valuta britannica.
Sterlina prova a tener duro…
“A dodici mesi dal referendum che ha sancito la Brexit sono partiti oggi i negoziati ufficiali per l’uscita della Gran Bretagna dall’Eurozona e siamo certi che sarà un percorso lungo e tortuoso per il governo di Theresa May, soprattutto per il fatto che i Conservatori hanno perso la maggioranza alla Camera dei Comuni. Di contro, ci aspettiamo che i negoziatori europei provino ad avvantaggiarsi della situazione
approfittando del momento di debolezza della premier”, commentano Arnaud Masset e Yann Quelenn, analisti di Swissquote. La settimana scorsa abbiamo assistito al recupero della sterlina dal massiccio sell-off successivo ai risultati elettorali mentre oggi sembra tener duro contro la maggior parte delle valute di riferimento. “Per ora gli investitori rimangono straordinariamente costruttivi sulla sterlina preferendo vedere il bicchiere mezzo pieno – sottolineano da Swissquote -. Tuttavia, il livello di incertezza non cenna a diminuire e ci aspettiamo che il mercato realizzi una volta per tutte quanto stiano diventando complicati questi negoziati”.