Recovery Plan, Ue: ‘nei piani riforme e raccomandazioni’. Gentiloni: ‘no messaggio sbagliato su taglio tasse’
“I piani di rilancio dei paesi Ue necessari per accedere alle risorse del Recovery Fund da 750 miliardi di euro (209 miliardi solo all’Italia, tra prestiti e sussidi), dovranno essere presentati alla Commissione europea al massimo entro il prossimo 30 aprile del 2021 (le linee guida generali dovranno essere presentate entro il prossimo 15 ottobre).
I piani, noti anche come Recovery Plan, dovranno includere le riforme che sono state indicate con le raccomandazioni di Bruxelles del 2019 e del 2020 e progetti “su tecnologie pulite e fonti rinnovabili, efficienza energetica degli edifici, estensione dei trasporti pubblici, banda larga, fibra e 5G, digitalizzazione della p.a., rafforzamento delle competenze digitali per tutte le età”. E’ quanto ha scritto la Commissione europea nelle linee guida relative all’utilizzo delle risorse del Recovery Fund, stando a quanto riporta l’Ansa.
I piani, viene sottolineato, dovranno “aumentare il potenziale economico, creare occupazione e rafforzare la resilienza”. Nel corso del webinar “Obbligati a crescere” organizzato dal Messaggero e dal gruppo Caltaginore, il commissario Ue agli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni ha sottolineato che in Europa l’Italia è un Paese “osservato per il semplice fatto che è il Paese che avrà il più alto numero di risorse da questo grande fondo europeo”.
All’Italia, ha continuato l’ex presidente del Consiglio, arriveranno “risorse enormi e quindi è chiaro che giustamente qui a Bruxelles lavoreremo assieme al governo italiano perché queste risorse enormi vengano utilizzate a fin di bene e che vengano utilizzate, perché anche la capacità di assorbimento non è scontata”.
Detto questo, lo stesso monito lanciato giorni fa dal ministro dell’economia Roberto Gualtieri è stato ripreso da Gentiloni:
“Condivido totalmente quello che ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri su questo punto: non si può usare il Recovery fund Ue per fare interventi generali di riduzione delle tasse. Questo non significa che nei grandi piani ambientali non ci possano essere dei riflessi nel sistema fiscale, ma il messaggio ‘usiamo questi quattrini per la riduzione delle tasse'” giunto dal dibattito politico in Italia “a me ha preoccupato, soprattutto per i riflessi europei”.
“Dare la sensazione che si faccia una sforzo di questo genere, un debito comune, e poi il principale beneficiario, invece di investire sul futuro e sulle riforme, lo usa in un altro modo sarebbe stato un segnale negativo. E qualcuno lo aveva percepito come tale”.
Gentiloni ha reso anche noto che sono 4-5 i paesi in cui si sta discutendo sull’opportunità di ricorrere al MES, il Fondo Salva-stati, “tra cui l’Italia”. Ma fino a oggi, ha precisato l’ex presidente del Consiglio, “non sono arrivate richieste formali da nessuno”.