News Notizie Notizie Italia Ftse Mib chiude debole: male Enel e Moncler, rush di Bper

Ftse Mib chiude debole: male Enel e Moncler, rush di Bper

8 Giugno 2022 17:47

In calo oggi Piazza Affari con banche in affanno. L’indice Ftse Mib segna in chiusura -0,53% a 24.236 punti. Permangono i forti timori legati a inflazione e rischio recessione con la World Bank che ha tagliato le previsioni di crescita globale. Ieri Wall Street ha recuperato con decisione sul finale dopo le iniziali pressioni ribassiste dettate dal warning di Target su scorte e margini. Dalla Cinainvece sponda al settore tech con il via libera a una serie di videogiochi.

Tra i singoli titoli di Piazza Affari è stata Enel (-2,22% a 5,855 euro) la big che ha contribuito maggiormente ai ribassi del Ftse Mib. Male anche Unipol (-2,29%) e

Moncler (-2,88%). In affanno oggi anche le banche (-0,91% Unicredit, -0,59% Intesa Sanpaolo) dopo che il colosso bancario svizzero Credit Suisse ha lanciato un profit warning sui risultati del secondo trimestre, annunciando di prevedere una perdita trimestrale a causa degli effetti della guerra in Ucraina e del ciclo di rialzo dei tassi.

Controtendenza invece Bper, salita del 3,26%. Gli analisti di Jefferies hanno confermato la raccomandazione di acquisto (rating buy) sulla banca emiliana e hanno rivisto al rialzo il target price che passa da 2,9 a 3,3 euro. “Vediamo ulteriori venti favorevoli dalla conferma dell’acquisizione di Banca Carige grazie al contesto sui tassi”, spiegano gli esperti secondo i quali le aspettative sul ritorno per gli azionisti saranno alzate, con un payout atteso al 50% nel 2024 rispetto al 40% indicato dal consensus”. Venerdì 10 giugno Bper presenta a Milano il nuovo piano industriale 2022-2025 che rappresenterà, secondo gli analisti, uno dei principali catalyst per il titolo.

Infine, in calo anche oggi TIM (-0,5%) già reduce dal -3% della vigilia in seguito alla decisione dell’Agcom di riesaminare la procedura del coinvestimento per la creazione di una rete in fibra a seguito della decisione unilaterale di TIM di modificare la proposta di impegni di co-investimento sulle reti ad altissima capacità con la previsione di un meccanismo di indicizzazione dei prezzi, per tener conto dell’inflazione.