Uk: May arretra nei consensi a pochi giorni dal voto, sterlina sotto pressione. Deflusso cittadini Ue ai massimi dal 2008
A pochi giorni dal voto popolare nel Regno Unito, previsto l’8 giugno prossimo, il premier in carica Theresa May vede diminuire la propria quota di consensi. Alla luce dei recenti attentati di Manchester i sondaggi vedono il margine di vantaggio del partito conservatore diminuito di 5 punti percentuali.
Secondo gli ultimi dati snocciolati da YouGov, i Conservatori guidati dalla May avrebbe ancora il 43% dei consensi (dal precedente 45%) mentre i laburisti, il principale partito degli oppositori, sarebbero in risalita al 38% (dal precedente 35%). Più indietro i Liberali Democratici, al 10 per cento, e gli estremisti dell’ Ukip al 4 per cento.
Secondo gli esperti dell’Ufficio Studi di Mps Capital Service l’ago della bilancia piotrebbe essere rappresentato dai Millenials, fra i quali è molto forte l’opposizione alla May. Gli esperti fanno notare che “rispetto al referendum sulla Brexit, la quota di aventi diritto sotto i 34 anni iscrittasi per il voto dell’8 giugno, è aumentata del 22%”.
Immediata la ricaduta sul mercato valutario, con la sterlina che ha perso due figure rispetto al dollaro statunitense. Il tasso di cambio fra le due divise, comunemente chiamato Cable, è scivolato dello 0,6% fino a 1,2847 dollari nel corso della mattina. Nei confronti dell’euro invece, il cambio EurGbp si è riportato in prossimità di area 0,872 sterline, livello massimo da due mesi.
La situazione del pound britannico si fa più complicata del previsto dunque, anche alla luce dei dati macroeconomici non incoraggianti messi in luce nelle ultime settimane. Ieri il Pil del primo trimestre del Paese è stato rivisto (in seconda lettura) al ribasso per la seconda volta consecutiva. +0,2% su base trimestrale rispetto allo 0,3% della prima lettura. Su base annua la revisione è stata al +2% rispetto al 2,1% della prima lettura.
“I segnali di debolezza dell’economia Uk sono molteplici”, ha commentato un analista interpellato da Borse.it, “soprattutto per quanto riguarda i dati sulle vendite al dettaglio che segnalano una riduzione del potere di acquisto dei cittadini di Sau Maestà”.
Intanto, uno studio pubblicato su Bloomberg ha acceso i fari sui dati dell’emigrazione fuori dall’Uk verso l’Europa (GRAFICO). Secondo i dati del’ONS (Office for National Statistics), un totale di 117.000 cittadini dell’Ue hanno abbandonato il Regno Unito nel 2016, con un incremento del +36% rispetto all’anno precedente. Si tratta del numero di emigrazioni più alto dal 2008. Al contrario, il numero di ingressi registrato è il più basso dal 2012.